
Orig.: Italia (2017) - Sogg.: dal romanzo "In viaggio contromano. The Leisure Seeker" di Michael Zadoorian - Scenegg.: Stephen Amidon, Francesca Archibugi, Francesco Piccolo, Paolo Virzì - Mus.: Carlo Virz' - Montagg.: Jacopo Quadri - Dur.: 112' - Produz.: Fabrizio Donvito, Marco Cohen, Benedetto Habib per Indiana Production con RAI CINEMA, in collaborazione con Motorino Amaranto, in associazione con 3 Maris Entertainment - 74^ MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2017) IN CONCORSO PREMIO LEONCINO D'ORO AGISCUOLA.
Interpreti e ruoli
Helen Mirren (Ella Spencer), Donald Sutherland (John Spencer), Christian Mckay (Will Spencer), Janet Moloney (Jane Spencer), Dana Ivey (Lilian), Dick Gregory (Dan Coleman), Mylie Stone (Emily), Marc Fajardo (Terry), Gabriella Cila (Chantal), Robert Pralgo (Philip), Kirsty Mitchell . (Jennifer Ward)
Soggetto
Ella e John, coppia ormai anziana, decidono, di salire sul loro vecchio camper e di partire, senza avvertire i figli, alla volta di un viaggio che li porterà da Boston verso la Florida. Lui è svanito ma forte, lei acciaccata ma lucidissima...
Valutazione Pastorale
Dopo un primo approccio, per così dire 'misto' ("My name is Tanino", 2002), e giunto al titolo n°12, Paolo Virzì arriva al primo film totalmente made in USA, affidato p3er di più a due protagonisti di primissimo piano, Helen Mirren e Donald Sutherland. Attori navigati ed esperti, abituati a frequentare cinema in varie parti del mondo, e quindi a navigare nel territorio ampio e sfaccettato di quello americano. Eccoli Ella e John, marito e moglie con tanta esperienza di vita e tanta voglia di mettersi nuovamente in gioco. Partono da casa a Boston sul loro vecchio camper senza avvertire i figli e vanno avanti, con meta finale la Florida. Strade grandi, soste non programmate, imprevisti quasi inevitabili. Le conseguenze del nemico che si portano dentro (Alzheimer e tumore) si affacciano con sempre maggiore frequenza. E a un certo momento saranno difficili da contenere. Dire he siamo dalle parti del classico 'on the road' americano vuol dire solo che il copione poggia su una struttura solida e robusta. Che Virzì osserva con rispetto e sulla quale lavora nella prospettiva di guardare ai fatti e alle cose con distaccato nervosismo, ora con pazienza ora con rabbia. A prevalere è una tristezza di fondo, una malinconia da ultima spiaggia che rende i toni difficili e disperati. Il regista si confronta con un plot ormai sperimentato e lo porta a livelli di gioia e di ribellione. Ella e John sono due 'fuori dal coro' che vivono la follia dello star male anche per toccarne le impreviste reazioni. Virzì 'gira' in America ma cuore e mente sono in Italia. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Non c'è dubbio che la parte conclusiva possa creare delle criticità. Il film è dunque da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione ad alcuni risvolti narrativi che meritano particolare prudenza.