
Presentato alla 19a Festa del Cinema di Roma (2024)
Interpreti e ruoli
Cillian Murphy (Bill Furlong), Eileen Walsh (Eileen Furlong), Michelle Fairley . (Mrs. Wilson), Emily Watson (Suor Mary), Clare Dunne (Suor Carmel), Helen Behan (Mrs. Kehoe), Agnes O'Casey (Madre di Bill)
Soggetto
Irlanda, 1985. A pochi giorni dal Natale Bill Furlong, che ha una ditta di carbone, scopre che nel convento locale alcune ragazze si trovano in condizioni di sofferenza, private della libertà. Bill è sposato ed è padre di cinque ragazze, pertanto non riesce a distogliere lo sguardo come molti gli consigliano. Inoltre, da orfano, rivede nelle giovani chiuse nella struttura la condizione di sofferenza e solitudine patita da bambino, figlio di una ragazza madre…
Valutazione Pastorale
Il perimetro in cui si muove è quello dei film “Magdalene” (2002) di Peter Mullan e “Philomena” (2013) di Stephen Frears. È “Piccole cose come queste” (“Small Things Like These”) diretto da Tim Mielants, su copione di Enda Walsh, ispirato al romanzo “Piccole cose da nulla” di Claire Keegan (Einaudi). Il film mette a tema gli scandali nelle Case Magdalene in Irlanda, dove giovani donne venivano forzate ad entrare perché rimaste orfane oppure perché incinte fuori dal matrimonio; luoghi che spesso si rivelavano non di accoglienza ma di sfruttamento. Protagonista il Premio Oscar Cillian Murphy (“Oppenheimer”, 2023), che partecipa al film anche in veste di produttore insieme a Matt Damon e Ben Affleck. Titolo d’apertura della Berlinale 2024 e presentato alla 19a Festa del Cinema di Roma, il film è nelle sale con Teodora dal 28 novembre 2024.
La storia. Irlanda, 1985. A pochi giorni dal Natale Bill Furlong, che ha una ditta di carbone, scopre che nel convento locale alcune ragazze si trovano in condizioni di sofferenza, private della libertà. Bill è sposato ed è padre di cinque ragazze, pertanto non riesce a distogliere lo sguardo come molti gli consigliano. Inoltre, da orfano, rivede nelle giovani chiuse nella struttura la condizione di sofferenza e solitudine patita da bambino, figlio di una ragazza madre…
“Da un po’ di tempo io e Cillian – ha dichiarato il regista – volevamo tornare a lavorare insieme dopo l’esperienza di ‘Peaky Blinders’. Cercavamo temi e storie che ci sarebbe piaciuto raccontare e questo succedeva prima di ‘Oppenheimer’. Un giorno lui e sua moglie sono venuti da me con il libro di Claire Keegan. Si trattava di qualcosa che a livello personale potevo comprendere a fondo: la storia di un uomo maturo che si confronta con un dolore e lotta per fare la cosa giusta”.
Mielants costruisce un racconto perimetrato attorno al romanzo della Keegan. Approfondisce il dramma vissuto nelle Case Magdalene in Irlanda attraverso lo sguardo di un quarantenne con alle spalle le cicatrici di un’infanzia senza madre e da adulto padre di cinque figlie. È soprattutto la paternità a renderlo permeabile alle sofferenze delle giovani rinchiuse nelle Case Magdalene; a loro guarda come se fossero le figlie ma anche sua madre, che lo ha cresciuto da sola. E nonostante nella comunità locale siano in molti a consigliargli di abbassare lo sguardo e pensare alla sua vita tranquilla, già segnata da un’economia incerta e precaria, Bill non accetta compromessi, non volendo convivere con rimorsi. E nel cuore del clima natalizio, simbolo di accoglienza, si adopera per dare riparo a una giovane in difficoltà. Punto di forza di “Piccole cose come queste” è senza dubbio l’interpretazione di Murphy, che lavora molto in sottrazione con sguardi e silenzi intensi, dando voce, risonanza, ai demoni interiori del protagonista, combattuto nella scelta da compiere.
La regia di Mielants è sobria e composta, evitando toni urlati o enfatizzazioni. Quello che manca, a ben vedere, è un po’ di approfondimento sulla vicenda delle Case Magdalene in Irlanda; la narrazione rimane infatti troppo in superficie, lavorando più di suggestioni che di contenuto. Bene, dunque, ma non benissimo, se consideriamo la complessità del tema, che meriterebbe una maggiore articolazione. Complesso, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Per la delicatezza e complessità del tema, il film richiede un pubblico adulto e di adolescenti accompagnati.