Leggere Lolita a Teheran

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Donna, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Letteratura, Libertà, Matrimonio - coppia, Politica-Società, Potere, Scuola, Solidarietà, Storia, Tematiche religiose, Violenza
Genere
Biografico - Drammatico, Storico
Regia
Eran Riklis
Durata
108'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Italia, Israele
Titolo Originale
Reading Lolita in Teheran
Distribuzione
Minerva Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Azar Nafisi, Marjorie David
Fotografia
Hélène Louvart
Musiche
Jonathan Riklis
Montaggio
Arik Lahav-Leibovich
Produzione
Minerva Pictures, Rosamont, Rai Cinema in co-produzione con United King Films, Topia Communication Production, Eran Riklis Production

Dall'omonimo romanzo biografico di Azar Nafisi

Interpreti e ruoli

Golshifteh Farahani (Azar Nafisi), Zahra Amir Ebrahimi (Sanaz), Mina Kavani (Nassrin), Bahar Beihaghi (Mahshid), Isabella Nefar (Yassi), Reza Diaco (Bahiri), Arash Marandi (Bijan Nafisi)

Soggetto

Teheran, 1979. Azar Nafisi, docente di letteratura inglese all’università e suo marito Bijan, ingegnere, tornano in Iran pieni di aspettative per il futuro del Paese dopo la rivoluzione. Ma, pochi mesi dopo, Khomeini instaura il Governo provvisorio islamico, imponendo la sharia. Gli spazi di libertà, come donna prima e come docente poi, si riducono sempre più…

Valutazione Pastorale

Diretto dal regista israeliano Eran Riklis (“La sposa siriana”, “Il giardino di limoni”), “Leggere Lolita a Teheran” è tratto dall’omonimo best seller autobiografico di Azar Nafisi, pubblicato nel 2003. Il film racconta la passione della protagonista per i libri e per l’insegnamento, colto come possibilità di aprire le menti dei giovani alla cultura, alla bellezza.
La storia. Teheran, 1979. Azar Nafisi, docente di letteratura inglese all’università e suo marito Bijan, ingegnere, tornano in Iran pieni di aspettative per il futuro del Paese dopo la rivoluzione. Ma, pochi mesi dopo, Khomeini instaura il Governo provvisorio islamico, imponendo la sharia. Gli spazi di libertà, come donna e come docente, si riducono sempre più: prima l’obbligo di indossare l’hijab e poi la lista di prescrizioni per i titoli giudicati pericolosi dalle autorità. Azar abbandona l’insegnamento universitario e decide di creare, a casa sua, un circolo di lettura per donne, al quale si iscrivono sette sue ex alunne: Manna, Nassrin, Mahshid, Yassi, Azin, Mitra e Sanaz. Con il degenerare della situazione sociale e politica, la donna si rende conto che la resistenza e la determinazione non bastano, il circolo di lettura non basta: per lei e la sua famiglia non c’è futuro in Iran.
Girato in Italia “Leggere Lolita a Teheran” è molto fedele al libro, di cui mantiene anche la suddivisione in quattro “capitoli”, ognuno dei quali porta il titolo di un romanzo: “Il Grande Gatsby”, “Lolita”, “Daisy Miller”, “Orgoglio e pregiudizio”. L’impianto è piuttosto tradizionale, con qualche appesantimento didascalico, ma può contare sull’interpretazione potente e trascinante di Golshifteh Farahani (“Paterson”, “Pirati dei Caraibi. La vendetta di Salazar” e “Un divano a Tunisi”). E, cosa più importante, è una potente denuncia del dramma che hanno vissuto e continuano a vivere le donne iraniane (il libro è del 2003, ma la situazione nel Paese è, se possibile, ancora peggiore), soggette a un umiliante, minuzioso, assurdo e costante controllo da parte di un regime che vuole spezzarne dignità e integrità. I flashback permettono poi allo spettatore di cogliere il progressivo soffocamento della libertà che, se vede le donne vittime principali, non risparmia neanche gli uomini: la lista dei libri proibiti vale per tutti. Va anche sottolineato come, nel racconto, l’universo maschile non sia totalmente declinato al negativo: Bijan, il marito di Azar, ad esempio, è un mussulmano di mente aperta e c’è anche Bahri, un suo collega, con il quale Nafisi si confronta spesso su letteratura e politica.
Presentato in concorso alla 19ª edizione della Festa del Cinema di Roma (2024) il film ha vinto il Premio del Pubblico e il Premio speciale della Giuria assegnato al cast femminile. "Leggere Lolita a Teheran” è consigliabile, problematico, adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Da utilizzare in programmazione ordinaria, è in molte altre occasioni di approfondimento.

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