
In Concorso al 76° Festival di Cannes (2023) e in cartellone alla 18a Festa del Cinema di Roma (2023)
Interpreti e ruoli
Alicia Vikander (Caterina Parr), Jude Law (Enrico VIII), Sam Riley (Thomas Seymour), Eddie Marsan (Edward Seymour), Simon Russell Beale (Stephen Gardiner), Erin Doherty (Anne Askew), Ruby Bentall (Cat)
Soggetto
Inghilterra, reggenza Tudor. Negli ultimi anni del regno di Enrico VIII, poco prima della sua morte nel 1547, la sesta moglie Catherine Parr si adopera al suo meglio per non incorrere nelle ire del marito, occupandosi dei figli dell’uomo (lei non riesce ad averne) e al contempo portando avanti segretamente una ribellione di pensiero contro le rigide regole imposte da corona e religione. Quando va a fare visita a una sua vecchia amica, una predicatrice che incita a tradurre la Bibbia perché possa essere più accessibile alla gente, Catherine finisce nel mirino di pericolose accuse: eresia e tradimento…
Valutazione Pastorale
Presentato in Concorso al 76° Festival di Cannes e in cartellone anche alla 18a Festa del Cinema di Roma (2023), il film inglese “L'ultima regina. Firebrand” del regista Karim Aïnouz è un dramma storico che prende le mosse dal romanzo “La mossa della regina” di Elizabeth Fremantle, che ricostruisce la figura della nobile Catherine Parr, finita in sposa al dispotico re inglese Enrico VIII. Una donna apparentemente schiacciata dall’ingombrante presenza del marito, ma in verità pronta a correre il rischio dell’affermazione di sé, di un pensiero libero. Scritto da Henrietta e Jessica Ashworth, il film ha come protagonisti il Premio Oscar Alicia Vikander e Jude Law, quest’ultimo irriconoscibile in un ruolo nero, percorso da lampi di umoralità e violenza. Il film viene distribuito nelle sale nel giugno 2025 da Vertice 360.
La storia. Inghilterra, reggenza Tudor. Negli ultimi anni del regno di Enrico VIII, poco prima della sua morte nel 1547, la sesta moglie Catherine Parr si adopera al suo meglio per non incorrere nelle ire del marito, occupandosi dei figli dell’uomo (lei non riesce ad averne) e al contempo portando avanti segretamente una ribellione di pensiero contro le rigide regole imposte da corona e religione. Quando va a fare visita a una sua vecchia amica, una predicatrice che incita a tradurre la Bibbia perché possa essere più accessibile alla gente, Catherine finisce nel mirino di pericolose accuse: eresia e tradimento…
“Non potrei essere più entusiasta – sottolinea il regista Karim Aïnouz – di raccontare la storia di Catherine Parr, una donna brillante, illuminata, emancipata, che mi ha ispirato profondamente. Una donna che è stata in gran parte ignorata, o certamente poco rappresentata, nella storia inglese dei Tudor. Si sa molto del regno tirannico di Enrico VIII, si sa molto del re stesso e di coloro che sono morti per mano sua, ma la mia attenzione si è concentrata su una donna che non solo è riuscita a sopravvivere, ma anche a trionfare”.
Un film storico, “L'ultima regina. Firebrand”, quasi tutto girato in pochi ambienti – negli interni di un castello medievale inglese e nella campagna circostante –, che esplora in verità le stanze interiori dei personaggi, in particolare della sovrana “ribelle” Catherine Parr. Il regista brasiliano Aïnouz segue con attenzione la traiettoria di una questa donna, nobile e colta, che cerca di resistere come meglio può alle tempeste umorali del marito Enrico VIII e al maschilismo imperante a corte. Una donna che coltiva letture, ambizioni, un libero pensiero, che puntualmente viene messo alla prova dalla rigida cultura del tempo. La forza del racconto poggia tutta sulle interpretazioni di Alicia Vikander e Jude Law, che sagomano con intensità e vigore i personaggi; accanto a loro validi i comprimari Eddie Marsan, Sam Riley, Ruby Bentall e Bryony Hannah. A bene vedere, però, “L'ultima regina. Firebrand” risulta memorabile quasi unicamente per le interpretazioni piuttosto che per la regia e la scrittura. L’opera non sempre appare compatta, ancorata a una chiara traiettoria. Da sottolineare la qualità della messa in scena e delle musiche originali di Dickon Hinchliffe. Complesso, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Programmazione ordinaria e successive occasioni di dibattito. Per i temi in campo il film richiede un pubblico adulto e di adolescenti accompagnati.