Giallo brillante. Una formula sempre più battuta tra film e serie Tv contemporanee. Indagini giallo-poliziesche alleggerite da lampi di umorismo e ironia pungente (forti anche dell’eredità di modelli letterari senza tempo, in testa Agatha Christie e Arthur Conan Doyle). Su Netflix, ad esempio, la fortunata trilogia “Knives Out” di Rian Johnson – il terzo episodio “Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery” sarà rilasciato a novembre 2025 – con Daniel Craig nei panni dell’acuto investigatore Benoît Blanc; ancora, “Il Club dei delitti del giovedì” (2025) di Chris Columbus, dalla saga letteraria di Richard Osman, con Helen Mirren. In casa Sky, poi, brilla dal 2013 la fortunata serie “I delitti del BarLume” (la 13a stagione in arrivo nel 2026), dai romanzi di Marco Malvaldi, diretta da Milena Cocozza, con Filippo Timi e Lucia Mascino. Sullo stesso tracciato (e prodotta sempre da Palomar – Gruppo Mediawan), in casa Rai è stata appena rilasciata la quarta stagione di “Màkari”, dal 19 ottobre su Rai Uno e Rai Play (4 prime serate). Dalla penna di Gaetano Savatteri (Sellerio Editore), una commedia frizzante con sfumature sentimentali che si muove nel perimetro del poliziesco. Diretta da Monica Vullo e Riccardo Mosca, la serie vede come protagonisti gli ottimi Claudio Gioè e Domenico Centamore nei panni dello scrittore-detective Saverio Lamanna e del fidato Peppe Piccionello. Nel cast anche Ester Pantano (Suleima), Serena Iansiti (Michela), Antonella Attili (Marilù) e Giovanna Rosace (Arianna).

La storia. Sicilia, Màkari, la vita dello scrittore Saverio Lamanna scorre tranquilla, o così pare. La sua fidanzata Suleima è costretta a partire per lavoro e a fargli compagnia resta come sempre Piccionello. Un giorno bussa alla porta la sua ex fidanzata di gioventù Claudia, che gli chiede di badare alla figlia adolescente Arianna. Saverio scopre ben presto che la ragazza è sua figlia…

Pros&Cons. “Siamo tornati a Màkari – sottolineano i registi Vullo e Mosca – per raccontare una terra, la Sicilia, piena di luce e di felicità. Questa felicità passa anche attraverso dei momenti di conflitto, attraverso omicidi e delitti, attraverso gialli da risolvere. Ma sempre sotto il sole. Sempre al caldo. E poi c’è il mare, linfa vitale. Noi in Màkari siamo tornati a raccontare la Sicilia del sole e del mare. Anche lontano dal mare. Anche quando il cielo è pieno di nubi”. Tratto caratterizzante della serie, oltre alla dinamica da giallo brillante, è la cornice paesaggistica siciliana, vero comprimario del racconto. Il fascino della serie non sarebbe tale se non ci fosse la Sicilia, la costa tra Palermo e Trapani, come attore in campo insieme a Lamanna e Piccionello. In questa quarta stagione a tenere banco sono anche i sentimenti e gli irrisolti familiari: al di là dei casi di puntata da risolvere, il vero “giallo” è quello che abita il cuore di Saverio, in primis la scoperta della paternità e il tentativo di recuperare un legame disperso. La serie funziona per la sua ariosità e leggerezza, per i suoi personaggi tragicomici che strappano sorrisi nel tentativo di superare (arrabattandosi) le piccole, grandi, sfide della vita. Una narrazione scorrevole e gentile, sostanzialmente giocosa, votata all’evasione. Consigliabile, problematico-semplice, per dibattiti.