Frankenstein

Valutazione
Complesso, poetico, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Anziani, Dolore, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Fantascienza, Letteratura, Metafore del nostro tempo, Morte, Potere, Psicologia, Scienza, Tematiche religiose
Genere
Drammatico, Fantastico
Regia
Guillermo del Toro
Durata
149'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Frankenstein
Distribuzione
Netflix
Soggetto e Sceneggiatura
Dal romanzo omonimo di Mary Shelley, sceneggiatura di Guillermo del Toro
Fotografia
Dan Laustsen
Musiche
Alexandre Desplat
Montaggio
Evan Schiff
Produzione
Guillermo del Toro, J. Miles Dale, Scott Stuber. Casa di produzione: Double Dare You, Demilo Films, Bluegrass 7, Netflix

In Concorso all'82a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2025)

Interpreti e ruoli

Oscar Isaac (Victor Frankenstein), Jacob Elordi (la Creatura), Mia Goth (Elizabeth Lavenza), Christoph Waltz (Henrich Harlander), Charles Dance (Leopold Frankenstein), Felix Kammerer (William Frankenstein), Lars Mikkelsen (capitano Anderson), David Bradley (il cieco), Nikolaj Lie Kaas (Larsen)

Soggetto

Artico, Victor Frankenstein viene trovato gravemente ferito da un gruppo di marinai bloccati con la loro nave tra i ghiacci. L’uomo è in fuga da una minacciosa creatura dalla forza sovraumana. Messo in salvo, Victor racconta la sua storia, il suo passato da brillante medico e il suo desiderio, la sua ossessione, di poter controllare la vita umana. Ha plasmato una creatura mostruosa che ora gli dà la caccia...

Valutazione Pastorale

“Frankenstein è un’impresa benedetta, mossa dalla reverenza e dall’amore sia per il mistero che per i mostri”. Guillermo del Toro inseguiva da tempo questo progetto sulla creatura, sul mondo, inventato da Mary Shelley a inizio ‘800. Targato Netflix, sceneggiato dallo stesso del Toro, non è solamente un grande racconto epico dalle consuete sfumature dark, ma è anche l’acuta e visionaria rappresentazione del deragliamento dell’uomo quando pensa di poter manipolare la scienza, profanando la vita e respingendo ogni traccia di Dio. La parabola, capovolta di un uomo accecato dalla brama di conquista, che appassisce nel suo ego e nelle sue ambizioni. Ottime le interpretazioni di Oscar Isaac e Jacob Elordi, insieme a quelle di Christoph Waltz e Mia Goth. Presentato in Concorso all’82a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, il film è su Netflix dal 7 novembre 2025.
La storia. Artico, Victor Frankenstein viene trovato gravemente ferito da un gruppo di marinai bloccati con la loro nave tra i ghiacci. L’uomo è in fuga da una minacciosa creatura dalla forza sovraumana. Messo in salvo, Victor racconta la sua storia, il suo passato da brillante medico e il suo desiderio, la sua ossessione, di poter controllare la vita umana. Ha plasmato una creatura mostruosa che ora gli dà la caccia.
“Il capolavoro di Mary Shelley è pieno di domande che mi bruciano dentro l’anima: domande esistenziali, tenere, selvagge, senza scampo”. Il regista messicano Guillermo del Toro (suoi “Il labirinto del fauno”, 2006; “La forma dell’acqua. The Shape of Water”, 2017; “Pinocchio”, 2022) come di consueto predilige copioni dal background dark-gotico, abitato da creature fantastiche e da mostri; accostandosi all’opera di Shelly, a lungo nei suoi pensieri, ha trovato una chiave narrativa inaspettata e profondamente spirituale. Mettendo in scena la parabola dell’uomo di scienza acceso dal desiderio di sostituirsi a Dio, di poter controllare le leggi della vita e della morte, in verità compone un racconto denso e poetico che passa dalle tonalità più fosche alla luce abbagliante. Un’opera che parte dalla presunzione di onnipotenza e approda in verità su orizzonti valoriali cristiani di grande vibrazione, rimarcando la centralità del perdono e della misericordia.
Qui la vera novità non è il percorso che compie l’uomo, Victor, schiavo dell’ambizione e precipitato in una vertigine di rimorsi e sofferenza, in cerca di una possibilità di espiazione. A occupare il centro della scena è il cosiddetto mostro, che compie un percorso di accettazione di sé, superando il trauma di essere un corpo frutto di esperimenti ciechi, abbracciando l’idea della dignità della vita nonostante tutto. Un traguardo di consapevolezza reso possibile dal coraggio del perdono, quello che disinnesca il desiderio di vendetta e apre alla pacificazione dell’animo. E alla fine ci si accorge che Guillermo del Toro rende le creature mostruose più umane degli esseri umani, meno corrotte, capaci di amare e provare misericordia.
“Frankenstein” un film dall’apparato formale prezioso – scenografie, costumi, musiche quelle di Alexandre Desplat –, che brilla soprattutto per la regia di del Toro e per la sua vis narrativa giocata tra fantastico e poetico, con un sorprendente afflato di spiritualità. Complesso, problematico-poetico, per dibattiti.

Utilizzazione

Il film richiede un pubblico adulto e di adolescenti accompagnati.

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