Presentato fuori Concorso all’82a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia
Interpreti e ruoli
Pierfrancesco Favino (Raul Gatti), Tiziano Menichelli (Felice Milella), Giovanni Ludeno (Pietro Milella), Dora Romano (La maestra Wilma), Valentina Bellè (Claudia), Chiara Bassermann (Francesca), Paolo Briguglia (Gregorio), Roberto Zibetti (Camillo Cecchetti), Edwige Fenech (Scintilla)
Soggetto
Estate, fine anni Ottanta. Il tredicenne Felice Milella, allenato tra dedizione e pressione dal padre Pietro, spera di poter fare il salto di qualità come tennista. Per affrontare i tornei nazionali la famiglia investe i propri risparmi per ingaggiare un maestro professionista, l’ex gloria del tennis italiano Raul Gatti. Felice e Raul si mettono così in macchina seguendo un fitto programma di tornei stilato da Pietro. Tappa dopo tappa i due impareranno a conoscersi, superando reticenze e pregiudizi, menzogne e verità, solitudini e insicurezze. Un viaggio vibrante, azzardato e liberatorio…
Valutazione Pastorale
“Il Maestro è un omaggio ai mentori imperfetti, feriti ma pieni di cuore”. Così Andrea Di Stefano, noto attore e regista – tra i suoi titoli “L'ultima notte di Amore” (2023) –, nel raccontare il suo nuovo film “Il Maestro”, presentato fuori Concorso all’82a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2025). Un film sul rapporto maestro e allievo, ma anche padre e figlio, che si gioca dentro e fuori il campo da tennis. Un racconto di formazione livido e insieme arioso, il viaggio verso l’adolescenza e l’età adulta di un tredicenne che impara ad ascoltarsi e a trovare la propria voce interiore, sbaragliando aspettative familiari e pressioni sociali. Un viaggio oltre la paura e il pregiudizio alla scoperta della felicità. Interpretato straordinariamente da Pierfrancesco Favino e dal giovane Tiziano Menichelli, nel cast anche Giovanni Ludeno, Dora Romano, Valentina Bellè, Astrid Meloni, Paolo Briguglia ed Edwige Fenech. Prodotto da Indiana, Indigo Film e Vision Distribution, il film è nei cinema dal 13 novembre 2025.
La storia. Estate, fine anni Ottanta. Il tredicenne Felice Milella, allenato tra dedizione e pressione dal padre Pietro, spera di poter fare il salto di qualità come tennista. Per affrontare i tornei nazionali la famiglia investe i propri risparmi per ingaggiare un maestro professionista, l’ex gloria del tennis italiano Raul Gatti. Felice e Raul si mettono così in macchina seguendo un fitto programma di tornei stilato da Pietro. Tappa dopo tappa i due impareranno a conoscersi, superando reticenze e pregiudizi, menzogne e verità, solitudini e insicurezze. Un viaggio vibrante, azzardato e liberatorio…
“È un viaggio attraverso il dolore della crescita – commenta il regista – la potenza dell’insegnamento e la bellezza dei legami umani; una commedia all’italiana per chiunque creda ancora che il mondo possa essere migliore, una lezione alla volta”. Andrea Di Stefano fa centro con un film-romanzo di formazione “imperfetto” e luminoso. Racconta anzitutto il rapporto maestro e allievo nel perimetro dello sport, ma in maniera atipica. Raul Gatti è un tennista che ha perso l’occasione della vita, un tormento che non lo abbandona in età adulta, relegandolo in un’esistenza irrisolta e triste. Quando si trova faccia a faccia con il giovane Felice rilegge il suo passato, tra opportunità ed errori, provando ad aggiustare il proprio percorso di vita. Il ragazzo gli fornirà energie nuove, pulite, spingendolo a fronteggiare i propri demoni e a riconciliarsi con la vita.
Dall’altro lato, Felice è un tredicenne apparentemente sereno, in verità “ostaggio” del sogno di gloria paterno: ama il tennis, ma non sa se vuole dedicarsi esclusivamente a quello; è suo padre Pietro ad essere ossessionato dalla vita da campione. Felice si adatta per non deludere il genitore, perché è più facile assecondare i sogni altrui piuttosto che dar voce ai propri. L’incontro però con un maestro sopra le righe, brillante e cialtrone, lo fa uscire dalla sua zona di sicurezza, dai rigidi schemi tracciati dal padre. Felice viene letteralmente buttato in mare aperto, senza protezioni, il mare della vita; e il maestro Raul Gatti è l’unico a insegnargli a nuotare. Un incontro sulle prime traumatico, vertiginoso, ma alla lunga foriero di umanità e dolcezza. Raul insegna a Felice che spesso la vita è difficile, sbeccata e dolorosa, ma è comunque una straordinaria opportunità da abbracciare con fiducia e coraggio.
Andrea Di Stefano compone un film denso e profondo servendosi di lampi di leggerezza e note malinconiche; un romanzo di formazione ruvido, non patinato, ma dai riverberi acuti e in un certo senso educativi. Un film consigliabile, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Programmazione ordinaria e successive occasioni di dibattito.
