Achivio Storico

TROPPI MARITI

Regia
Wesley Ruggles
Anno di uscita
1940

titolo_originale: Too Many Husbands

interpreti: Jean Arthur (Vicky Lowndes), Fred Mac Murray (Bill Cardew, il primo marito), Melvyn Douglas (Henry Lowndes, il secondo marito), Harry Davenport (George), Dorothy Peterson (Gertrude Houlihan), Melville Cooper (Peter, il maggiordomo), Edgar Buchanan (McDermott), Tom Dugan (Sullivan), Walter Soderling (il cliente), Jacques Vanaire (il capocameriere), Mary Treen (Emma), Lee White (l?impiegato della posta), Dave Willock (l?addetto all?ascensore), William Brisbane (l?avvocato), Ralph Peters (il taxista), Sam McDaniel (il facchino), Garry Owen (il pittore di insegne), Jerry Fletcher

genere: commedia

soggetto: dalla commedia inglese Home and Beauty [1919] di W. Somerset Maugham

sceneggiatura: Claude Binyon

fotografia: Joseph Walker

scenografia: Lionel Banks

costumi: Irene

musica: Frederick Hollander

direzione_musicale: Morris W. Stoloff

montaggio: William Lyon e Otto Meyer

produzione: Wesley Ruggles per Columbia

distribuzione: C.E.I.A.D.

durata: 84?

tematiche: matrimonio rapporto di coppia

trama: Una giovane signora maritata da poco tempo perde il marito rimasto vittima di un naufragio in mari lontani. Dopo sei mesi sposa il socio ed amico intimo di lui ed i due vivono felicissimi quando all?improvviso il presunto morto ricompare. Infatti, scampato al naufragio, vive per un certo tempo su di un?isola deserta. La situazione invero delicata ? impostata su di un piano comico farsesco. Si assiste a trasporti comico-sentimentali e a lotte tragicomiche tra i vari personaggi di questo dramma domestico. Finalmente della cosa deve interessarsi la giustizia la quale restituisce al reduce la sua legittima consorte, pur assolvendo quest?ultima da ogni colpa. Tutto finisce in un dancing dove moglie, marito ed ex marito festeggiano insieme l?evento.

giudizio_artistico: Si tratta di una cosidetta commedia brillante; discretamente grossolana e priva di spirito, atta per? a divertire un pubblico poco esigente per la vivacit? del ritmo ed il brio della recitazione.

giudizio_morale: In sede morale si nota che il criterio di trasportare sul piano della farsa una vicenda per se stessa altamente drammatica e piena di umano interesse, ? molto discutibile. Ma poich? ci si presentano non degli esseri umani, ma dei fantocci, sarebbe fuori di luogo parlare di cose serie. Si rileva soltanto che si tratta di una farsa per adulti consigliando perci? di limitarne soltanto a questi la visione. A

nazione: Stati Uniti

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