Dentro la Tv: Su Prime Video la commedia “Natale senza Babbo”
mercoledì 3 Dicembre 2025
Un articolo di:
Sergio Perugini
I volti di Babbo Natale. È un nutrito filone dell’industria hollywoodiana: il racconto del Natale, declinato in una girandola di generi, tra commedie zuccherose, rom-com o fantastiche, ma anche drammi sociali e persino thriller. Figura ricorrente è quella di Babbo Natale, che sposta l’asse del racconto su un binario narrativo laico-favolistico: da “Il miracolo della 34ª strada” del 1947 di George Seaton all’animazione “Polar Express” del 2004 di Robert Zemeckis, al più recente “Uno Rosso” del 2024 di Jake Kasdan. Anche in Italia, tra cinema e piattaforma, si rincorrono i titoli sul Natale che strizzano l’occhio al cinema a “stelle e strisce”; ultimo in ordine di tempo è la commedia “Natale senza Babbo” diretta da Stefano Cipani e scritta da Michela Andreozzi, una produzione Amazon MGM Studios e Gaumont Italia, in esclusiva su Prime Video dal 28 novembre 2025. Protagonisti Alessandro Gassmann e Luisa Ranieri, affiancati Caterina Murino, Valentina Romani e Diego Abatantuono.
La storia. Roma, oggi. Il vero nome di Babbo Natale è Nicola, un uomo sui cinquant’anni sposato con Margaret e padre di due figli preadolescenti. Conduce una vita tranquilla per undici mesi l’anno, ma quando arriva dicembre il suo mondo si stravolge. Quest’anno però Nicola non ne ha voglia, è assalito da stanchezza e sfiducia verso il Natale. Il rapporto con la moglie è a corrente alternata e su di sé avverte troppe responsabilità, così all’insaputa di tutti fugge via, e lascia a Margaret il compito di salvare il Natale. La donna, dopo un momento inziale di smarrimento, prova a mandare avanti i preparativi trovando un aiuto nella Befana e in santa Lucia…
Pros&Cons. “Babbo Natale scappa dalla mercificazione della festa. Grazie alla moglie però impara a chiedere scusa e trova il modo per riconciliarsi con il Natale. Lui è un padre che si mostra vero, con le sue imperfezioni”. Così Alessandro Gassmann racconta la sua avventura nei panni di Babbo Natale, tra commedia fantastica e dramedy familiare. “Natale senza Babbo” è un film simpatico e colorato, che parte da uno spunto interessante, ovvero l’esistenza di Babbo Natale nella vita di tutti i giorni, mimetizzato a Roma con il nome di Nicola. Il film si interroga sulla sua routine lontano da slitta, renne ed elfi. Babbo Natale come un padre qualsiasi, talvolta disordinato, pigro e refrattario alle responsabilità; un uomo che ha rinunciato a curare il dialogo con la moglie, investita di troppe pressioni, e distratto con i figli. La sua crisi di mezza età, la fuga dal Natale, diventa l’occasione per la famiglia per guardarsi allo specchio e provare a riparare le fratture, a ricominciare. Oltre a questa linea, c’è un richiamo alla dimensione del fantastico con la fabbrica degli elfi ma anche una dinamica comedy sarcastico-grottesca più adulta attraverso il sodalizio tra Margaret, la Befana e santa Lucia (a ben vedere, quest’ultima è la parte che traballa di più, perché forzata e pretestuosa). Nell’insieme, una commedia votata all’evasione brillante e zuccherosa, che però inciampa qua e là appesantita da troppi temi e scivolate nel politicamente corretto. Consigliabile-complesso, semplice.