
Orig.: Stati Uniti (2006) - Sogg. e scenegg.: Kevin Smith - Fotogr.(Panoramica/a colori): David Klein - Mus.: James L. Venable - Montagg.: Kevin Smith - Dur.: 98' - Produz.: Scott Mosier - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Brian O'Halloran (Dante), Jeff Anderson (Randal), Jason Mewes (Jay), Kevin Smith (Bob lingua secca), Rosario Dawson (Becky), Jennifer Schwalbach (Emma), Trevor Fehrman (Elias), Zak Knutson (stallone sexy), Jason Lee (Lance Dowds), Rachel Larratt . (ragazza al banco)
Soggetto
Dante e Randall, grandi amici, trovano una nuova occupazione in un negozio della catena fast-food di Mooby's. Dietro al bancone, dove gli unici altri impiegati sono l'imbranato Elias e la direttrice del locale Becky, i due danno libero sfogo al loro eloquio offensivo verso chiunque si avvicini per ordinere patatine fritte. Mentre discutono su questioni di capitale importanza, quali che debba vincere tra 'Guerre Stellari' o 'Il Signore degli anelli' o chi tra questi sia Dio, arrivano i cambiamenti. Dante annuncia che lascerà il New Jersey per sposare Emma e andare a lavorare nell'attività del padre di lei. Randall allora decide di organizzare una festa d'addio e ingaggia uno spettacolo a luci rosse che, a sorpresa, si risolve nell'incrocio tra un uomo e un animale. Ma la novità successiva è più importanmte. Becky rivela a Randal di essere incinta, dopo un rapporto tra loro nel retrobottega. E allora i programmi saltano. Randall porta a Becky un anello di fidanzamento, come inizio di una nuova vita tra loro.
Valutazione Pastorale
Non basta il finale edulcorato e consolatorio a risollevare le sorti di un copione che cerca, e ci riesce, di ricreare le stesse, esasperate atmosfere del n°1. C'è, é vero, qualche interesse e una certa pungente ironia nel ritratto di due trentenni che, privi degli slanci degli anni giovanili, annaspano nella grande periferia americana alla ricerca di qualche appiglio per superare la noia. C'è qualcosa di amaro, e di triste, nel vuoto che scava le giornate di questi protagonisti, e nella loro rabbia che si illude di colmare quel vuoto facendo ricorso a battute di tono sessuale. Ma è qui che i conti non tornano più. Il diluvio di scurrilità verbali a livello erotico e pornografico è tale da superare ampiamente il limite dell'indispensabile. Ossia, è vero, va bene, succede anche questo, lo sappiamo, e tuttavia non è detto che non si possa in qualche modo cercare alternative, strade diverse, forme espressive meno sbracate. Nello sproloquio a mitraglia, e nella gestualità insisitita affiora nettamente un compiacimento che dovrebbe forse essere divertente, ma a lungo andare ingenera fastidio. Così la radiografia della 'normalità' scompare, sotto il peso di coloriture verbali che caratterizzano la quotidianità di vite anonime. Uno scherzo che dura troppo e diventa stucchevole. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inaccettabile, e nell'insieme volgare.
UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria che in altre circostanze. Molta attenzione é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.