
Sogg.: Don Roos - Scenegg.: Don Roos - Fotogr.: (normale/a colori) Ralf Bode - Mus.: Jerry Goldsmith - Montagg.: Jane Kurson - Dur.: 103' - Produz.: Sarah Pillsbury, Midge Sanford
Interpreti e ruoli
Michelle Pfeiffer (Lurene Mallett), Dennis Haysbert (Poul Cater), Stefhanie Mc Fadden (Jonell), Brian Kerwin (Ray Hallett), Louise Latham (Signora Enright), Peggy Rea, Beth Grant, Tommy Ray Mc Ghee, Cooper Huckabee, Troy Evans, Mark Miller
Soggetto
la modesta parrucchiera Lurene Mallett venera Jackeline Kennedy a tal punto che si pettina come la First Lady. Il 22 novembre 1963, quando la coppia presidenziale americana arriva a Dallas, Lurene va all'aereoporto desiderosa di vedere Jackeline Kennedy e di stringerle la mano, poiché nel proprio sentimento di affetto gioca il fatto che anche lei, come Jacky, ha perduto un bambino. Dopo l'assassinio del Presidente Kennedy, il giorno dei funerali a Washington Lurene "deve" essere presente, ma Ray, il marito autoritario e manesco, frappone il suo divieto. Non potendo utilizzare l'automobile la parrucchiera prende un pullman di linea, su cui viaggiano un taciturno uomo di colore e la sua altrettanto silenziosa bambina, Jonell. Lui si fa chiamare Paul Johonson, ma sui suoi documenti risulta il nome Paul Cater: é misterioso (un sequestratore? un criminale in fuga? lei ne é quasi certa), ma é pure gentile. Lurene é sicura di essere incappata in qualcosa di criminale: i suoi goffi tentativi di scoprire la verità la coinvolgono in una situazione oscura e pericolosa. Come negro, l'uomo incontra le rituali diffidenze e i sospetti di sempre venuta meno la possibilità di proseguire il viaggio con il pullman John Paul ruba un'automobile e così fuggono in tre: é un'avventura drammatica. L'uomo non parla quasi mai e deve pure lottare con gentaglia ostile, mentre Ray il marito finisce con il fare ricorso alla polizia. Il terzetto trova asilo presso la signora Enright (amica della datrice di lavoro Lurene), persona simpatica e generosa, che presta loro la propria automobile, quando la polizia ha ormai individuato quella dei fuggiaschi. Superate altre difficoltà quando nei grandi occhi di Jonelle é tornato il sorriso, Lurene pensa che il suo posto é con lei. In fondo nulla più sembra legarla al suo rozzo Ray. La strana fuga l'ha unita a Paul Carter. L'amore vero é fiorito e Lurene non intende perderlo, come il bambino che aveva un tempo.
Valutazione Pastorale
Jonathan Kaplan è regista di buon nome (da ricordare per esempio "sotto accusa", con Jodie Foster, "Fuga nel futuro", "legami di famiglia" con Glenn Close): tanto per dire che ha spirito acuto e che predilige personaggi sfortunati o ai margini , che ambiscono a conquistarsi un posto nella società (ed ecco il nesso della vicenda), o un momento sotto i riflettori (non foss'altro una stretta di mano della First Lady Jackeline Kennedy). Il suo film è drammatico e si avvale di un'ottima scrittura. Gli giova l'alone di mistero e di pericolo dell'uomo in fuga. Attirano gli occhioni enormi e tristi della bambina, mentre fa simpatia Michelle Pfeiffer, generosa nella sua volontà di aiutare chi è inviso o braccato. La storia è insolita ma solida. Senz'altro valida l'interpretazione, priva di frange patetiche o inutili. L'indole della vicenda motiva delle riserve.