
Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg. e scenegg.: Peter A. Dowling, Billy Ray - Fotogr.(Scope/a colori): Florian Ballhaus - Mus.: James Horner - Montagg.: Thom Noble - Dur.: 98' - Produz.: Brian Grazer.
Interpreti e ruoli
Jodie Foster (Kyle Pratt), Peter Sarsgaard (Gene Carson), Sean Bean (capitano Rich), Marlene Lawston (Julia Pratt), Erika Christensen . (Fiona), Kate Beahan (Stephanie), Matthew Bomer (Eric), Amanda Brooks (Irene), Assaf Cohen (Ahmed), Shane Edelman . (Bob)
Soggetto
Sull'aereo che da Berlino la riporta a New York, Kyle Pratt, ingegnere aerospaziale, si accorge all'improvviso della scomparsa della piccola figlia Julia. La donna comincia ricerche sempre più affannose nell'enorme aereo strutturato su due piani. Non ottenendo risultati, comincia ad alterarsi, fin quando il comandante riesce a calmarla e una psicologa presente tra i passeggeri la induce a credere che Julia non sia mai salita sull'aereo in quanto morta prima insieme al marito caduto da un tetto in Germania. Kyle in realtà fa solo finta di rassegnarsi, ma più avanti riprende da sola le ricerche e riesce a risolvere l'enigma. Julia é stata sequestrata da Gene Carson, responsabile della sicurezza a bordo, e coinvolto in un complotto che progetta di far saltare l'aereo. Dopo un atterraggio di emergenza, i passeggeri scendono, seguiti da Kyle con Julia in braccia. Una parte dell'apparecchio esplode con Gene a bordo.
Valutazione Pastorale
Più scopertamente drammatica anche se con qualche pizzico di avventura stile cinema catastrofico anni Settanta, la vicenda si affida ad un meccanismo che scorre bene e si stabilizza su una buona, costante tensione. Forse la soluzione finale, affidata alla sindrome dell'attentato e della minaccia tipica della cultura americana, diventa la parte più debole, quasi una chiusura un po' sbrigativa a fronte di qualche interessante notazione prima offerta: l'istinto materno, l'idea del trasnfert psicologico, le grandi dimensioni dell'apparecchio quasi prevaricanti sulla presenza del passeggero, la claustrofobia del viaggio. Indizi sparsi, suggestioni visive, una bella prova di Jodie Foster: una valida produzione di genere. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile e del tutto semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in altre circostanze di passatempo.