
Orig.: Stati Uniti (2006) - Sogg.: liberamente ispirato al romanzo "Diane Arbus: una biografia" di Patricia Bosworth - Scenegg.: Erin Cressida Wilson - Fotogr.(Scope/a colori): Bill Pope - Mus.: Carter Burwell - Montagg.: Keiko Deguchi, Kristina Boden - Dur.: 122' - Produz.: William Pohlad, Laura Bickford, Bonnie Timmermann, Andrew Fierberg.
Interpreti e ruoli
Nicole Kidman (Diane Arbus), Robert Downey Jr. (Lionel Sweeney), Ty Burrell (Allan Arbus), Harris Yulin (David Nemerov), Jane Alexander (Gertrude Nemerov), Emmy Clarke (Grace Arbus), Genevieve McCarthy (Sophie Arbus), Boris McGiver (Jack Henry), Marceline Hugot (Tippa Henry), Mary Duffy . (Althea)
Soggetto
Anno 1958. Diane Arbus, moglie e madre, lavora come assistente del marito Allan, fotografo di pubblicità e moda impiegato dei genitori di lei, proprietari di una pellicceria. Un giorno un nuovo inquilino si trasferisce nel palazzo. L'uomo ha una maschera che gli copre il volto e Diane lo segue con curiosità. Quando scopre che Lionel, così si chiama, ha unba malattia che gli copre il corpo di folti peli, Diane lo avvicina, desiderosa di fotografarlo. Nei giorni successivi, invece di scatatre foto, Diane comincia a partecipare lla sua vita, e alle riunioni dove lui invita 'freak' di vario tipo. Così Diane si distacca a poco a poco dalla sua vita di sempre, dal marito, dalle figlie per seguire una inclinazione verso persone e situazioni 'nascoste'.
Valutazione Pastorale
Diane Arbus, come si sa, è realmente esistita, ed è considerata una innovatrice nel campo della fotografia del secondo Novecento. Nel 1984 è stato pubblicato "Diane Arbus : una biografia" scritto da Patrice Bosworth, che é alla base del copione. Benissimo collocato a cavallo tra fine '50 e primi '60, con un grande lavoro di riscrittura delle atmosfere e dei caratteri, il racconto lascia perplessi proprio nella costruzione del ritratto della protagonista. Fatta salva la sua abilità 'professionale', per il resto modi e comportamenti di Diane non possono non suscitare perplessità. Una scelta improvvisa che esclude marito e figlie piccole, un'attrazione per i 'diversi' che non è di solidarietà ma quasi di morbosità; infine il suoi suicidio, che il racconto non mostra ma che nella realtà pose fine alla sua vita. Ci sono abbastanza elementi per chiedersi i motivi di questa operazione, tra l'altra poco aiutata da una Nicole Kidman svogliata, che sembra credere anche lei poco a quanto sta facendo. Dal punto di vista pastorale, il film è almeno da valutare come discutibile e segnato da molte ambiguità.
UTIILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura sarà da tenere anche in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.