
Orig.: Gran Bretagna/Germania (2014) - Sogg.: Wes Anderson, Hugo Guinness ispirato ai racconti di Stefan Zweig - Scenegg.: Wes Anderson - Fotogr.(Panoramica/Scope/Normale/a colori): Robert D. Yeoman - Mus.: Alexandre Desplat - Montagg.: Barney Pilling - Dur.: 100' - Produz.: Wes Anderson, Scott Rudin, Steven Rales, Jeremy Dawson.
Interpreti e ruoli
Ralph Fiennes (Gustave H), Tony Revolori (Zero), F. Murray Abraham (Mr. Moustafa), Jude Law (giovane scrittore), Adrien Brody (Dmitri), Mathieu Amalric (Serge X), Willem Dafoe (Jopling), Jeff Goldblum (deputato Kovacs), Harvey Keitel (Ludwig), Bill Murray (M.Ivan), Edward Norton (Henckeis), Saoirse Ronan (Agatha), Jason Schwartzmann (monsieur Jean), Léa Seydoux (Clotilde), Tilda Swinton (madame D.), Tom Wilkinson (l'autore), Owen Wilson (Chuck), Giselda Volodi. (sorella di Serge), Florian Lukas (Pinky), Bob Balaban (Martin)
Soggetto
Primi anni del Novecento, nellimmaginario stato europeo di Zubrowka, Un giovane scrittore si fa raccontare la storia del Grand Budapest Hotel, attraverso le peripezie del concierge Gustave H. e del suo aiutante il fattorino Zero. Al centro ci sono il furto di un prezioso quadro e lavvelenamento della facoltosa Madame D.
Valutazione Pastorale
Chi non conosce altro di Anderson e vede questo come primo film, magari resta incerto e perplesso. E non è detto che sia un male; se è vero infatti che i suoi titoli (da "I Tenenbaum", 2001; a "Le avventure acquatiche di Steve Zissou", 2006; da "Il treno per Darjeeling", 2007; a "Fantastic Mr. Fox", 2009"; a "Moonrise Kingdom", 2012) raccontano il viaggio lungo e inesausto di un osservatore disincantato nei luoghi e nelle epoche, questo di ora ne rappresenta un nuovo capitolo, ma può anche essere visto (e apprezzato da solo). Anzi qui il gusto per la fantasia e l'acume per la parabola morale compongono un ritratto di nitida e tranquilla cattiveria, rilanciano gli affondo verso le beffe della storia e l'inutile perdita di tempo nella ricerca di razionalità. Anderson accumula luoghi, colori, fatti, su scenari del tutto inventati: al centro uomini e donne come pedine di un girotondo inafferrabile. In realtà poi anche dietro Zubrowka, Stato immaginario, c è uno spicchio di palpitante, multiforme verità, ci sono guai, problemi, equivoci, c'è un cinema che getta lo sguardo al di là della fotografia patinata. Tanti segnali per un film ricco di oggetti, caratteri, attori. E che, dal puntodi vista pastorale, è da valutare coe consigliabile e nell'insieme problematico.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta di un cinema di ricerca, con molte suggestioni narrative. Qualche attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd di altri supporti tecnici.