
Sogg.: tratto dal racconto "Me two" di Ed Davis - Scenegg.: Phil Alden Robinson - Fotogr.: (normale/a colori) Richard H. Kline - Mus.: Patrick Williams -Montagg.: Bud Molin - Dur.: 98' - Produz.: Stephen Friedman
Interpreti e ruoli
Steve Martin (Roger Cobb), Lily Tomlin (Edwina Cutwater), Madelyn Smith (Peggy Schuyler), Richard Libertini (Lasa Prahka), Dana Elcar (Burion Schuyler), Jason Bernard (Tyrone Wattell), Selma Diamond (Margo), Eric Christmas
Soggetto
Roger Cobb, quarantenne avvocato, non è molto soddisfatto del suo lavoro: il titolare dello studio, mentre lui coltiva il sogno di diventare socio, non fa che affidargli piccole cause. Cobb, che vive da solo con il suo fedelissimo cane, suonando a tempo perso la chitarra in una band di amici, pensa che sia la volta buona il giorno in cui gli viene affidata una "pratica" di lusso. C'è una miliardaria, Edwina Cutwater ancora piuttosto giovane, ma ammalata di cuore, che vuol fare un testamento un po' speciale. L'erede prescelta è una ragazza Peggy Schuyler, figlia dello stalliere che lavora nella principesca villa e di Peggy, la riccona stravagante, che desidera prenderne le sembianze e la vitalità, poichè un santone orientale, Lasa Prahka le ha assicurato che lo spirito della ammalata si trasferirà in lei, abbandonando un corpo affaticato. Il santone fa parte della piccola corte di Edwina Cutwater ma, per un banale incidente, il bacile di rame in cui borbottando giaculatorie Prahka sta operando la trasmigrazione dello spirito della donna, cade dalla finestra su Cobb e questi si trova di colpo ad incorporare lo spirito in questione. Con ciò gli tocca far fronte a mille situazioni, parlando con due voci diverse e praticamente recitando due parti in una, con imbarazzo e difficoltà a non finire. Cobb se la caverà più che bene, diventando socio dello studio legale e convolando a giuste nozze con Edwina (diventata miracolosamente allegra e in piena forma), mentre Peggy la quale di tutta l'operazione aveva visto solo il lato lucroso è destinata a diventare una cavalla, affidata alle cure del padre Burton Schuyler.
Valutazione Pastorale
questo film fantastico inizia in stile commedia brillante, per scivolare di colpo nella scurrilità più smaccata (nella moda rientrano di regola gli incontri nei gabinetti pubblici, con i finissimi dialoghi e i sollazzevoli commenti che ne conseguono). Poi la regia si lancia nella farsa, nel demenziale e nel surreale. L'ibrido si risolve, sotto il profilo formale, in un pastrocchio stilistico, carente di unità e con una infinità di cadute di gusto.