
Orig.: Russia (2004) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Sergei Luk'janenko - Scenegg.: Sergei Luk'janenko, Timur Bekmambetov, Laeta Kalogridis - Fotogr.(Panoramica/a colori): Sergei Trofimov - Mus.: Yuri Poteyenko - Montagg.: Dmitri Kiselev - Dur.: 106' - Produz.: Konstantin Ernst, Anatoli Maksimov.
Interpreti e ruoli
Konstantin Khabensky (Anton Gorodetsky), Vladimir Menshov (Geser), Valeri Zolotukhin (padre di Kostya), Aleksei Chadov (Kostya), Mariya Poroshina (Svetlana), Galina Tunina (strega Olga), Yuri Kutsenko (Ignat), Zhanna Friske (Alisa Donnikova), Ilya Lagutenko (Andrei il vampiro), Rimma Markova . (Darya)
Soggetto
A Mosca nel 1992 una anziana signora é accusata di corruzione e tentato omicidio di una donna incinta richiesta dal marito di non far nascere il bambino. Dodici anni dopo, sulla scia di quell'episodio, la lotta millenaria tra Bene e Male, tutt'altro che esaurita, riprende vigore quando Anton uccide uno appartenente alle Tenebre e diventa così bisognoso di protezione. Geser, capo delle forze della Luce, cerca di ristabilire il patto in base al quale i vampiri, per esercitare il Male, devono ottenere il permesso da 'quelli' del Bene. Ma l'impresa si dimostra più difficile del previsto. Dopo molti, aspri scontri, si scopre che Anton in realtà era stato vampirizzato già nel 1992. Il bambino poi era nato. Ed eccolo ora, dodicenne, pronto a dichiarare di scegliere il Male, pur lasciando uno spazio aperto ad una speranza di cambiamento.
Valutazione Pastorale
Tratta da un romanzo bestseller del romanziere Sergei Luk'janenko, questa produzione russa ad alto budget (per quel cinema, ovviamente) e di grande successo ai botteghini nazionali mostra da un lato la volonta di cominciare d esplorare territori narrativi poco o mai frequentati ma dall'altro é spia di una confusione estrema di idee e di obiettivi. Dentro le cadenze di un racconto di taglio fantastico-horror il regista inzeppa suggestioni, richiami, citazioni con il risultato di mettere insieme un minestrone senza capo né coda. Tutti i possibili agganci filosofico-sociali, tutti i possibili rimandi alla storia sovietica di ieri e di oggi naufragano in un andamento sconclusionato e incongruo, difficile da seguire, alla fine anche artificioso e dal respiro corto. La carica simbolica e metaforica si perde nella voglia di usare tanti effetti speciali, troppi però sopra le righe e fuori tema. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente e generalmente velleitario.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo conto dei suoi limiti espressivi e narrativi. Attenzione é comunque da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.