
Orig.: Italia (2012) - Sogg.: Giuseppe Piccioni, Marco Lodoli, Francesco Manieri liberamente tratto da "Il rosso e il blu" di Marco Lodoli - Scenegg.: Giuseppe Piccioni, Francesca Manieri - Fotogr.(Scope/a colori): Roberto Cimatti - Mus.: Ratchev & Carratello - Montagg.: Esmeralda Calabria - Dur.: 98' - Produz.: Donatella Botti per BiancaFilm in collaborazione con RAI Cinema e con Cinecittà Studios.
Interpreti e ruoli
Margherita Buy (Preside Giuliana), Riccardo Scamarcio (prof. Giovanni Prezioso), Roberto Herlitzka (prof. Fiorito), Silvia D'Amico (Angela Mordini), Davide Giordano (Brugnoli), Nina Torresi (Melania), Ionut Paun (Adam), Lucia Mascino (Elena Togani), Domiziana Cardinali (Silvana Petrucci), Gene Gnocchi (compagno di Giuliana)
Soggetto
Alcune storie all'interno di una scuola romana, oggi. Il prof. Prezioso, giovane supplente, entra in aula e comincia a prendere contatto con la realtà del difficile rapporto con i ragazzi. In particolare Angela, vitale ed esuberante, rappresenta per lui la sfida a non far prevalere nella giovane la voglia di considerare lo studio una perdita di tempo. L'anziano prof. Fiorito, grande conoscitore di poesia e arte, invece è stanco, disilluso, scettico su se stesso e sul futuro. Vive solo e isolato, fin quando dopo molte telefonate lasciate senza risposta, si incontra con Elena, una sua alunna di tanti anni prima che lo stima al punto da entrare in classe per seguire di nuovo una sua lezione. Giuliana, la Preside, per scelta senza figli e convivente, una mattina scopre Brugnoli, che è rimasto a dormire nella palestra ed è afflitto da forte tosse. Lasciato dalla mamma e rimasto solo, Giuliana lo porta in ospedale, dove, sottoposto ad esami, viene ricoverato e curato. La donna lo va spesso a trovare, e, al momento delle dimissioni, Brugnoli vorrebbe andare a vivere con Giuliana. Ma lei non vuole. Adam, alunno rumeno, innamorato di una compagna piena di rabbia verso i genitori, la aiuta a preparare una vendetta, procurandole una pistola. Qualcosa va storto, il padre di lui resta ferito ma si assume la colpa di tutto.
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza è il romanzo omonimo di Marco Lodoli. Dice Piccioni: "La scelta è caduta su una storia corale, frammentata e frammentaria, che si tenesse alla larga, in ogni suo passaggio, dalla mera riflessione sociologica. (...) Provo a raccontare un mondo sbriciolato che fatica a ritrovare un senso. E a farlo con leggerezza. Non storie raccolte dai giornali, ma l'ordinaria quotidianità di una scuola abbastanza 'normale'(...)". Queste precisazioni sono utili per inquadrare al meglio il taglio dell'operazione. Gettandosi in modo frontale in un universo scollato e disordinato come quello scolastico, luogo di tante opzioni possibili (da Luchetti a Cantet), il copione mantiene misura, chiarezza di narrazione, serenità di approccio. Con uno sguardo a tutto tondo che amalgama bene personaggi principali e secondari e li inserisce in problematiche grandi e piccole (da ricordare la 'lotta' per l'unica seggiola libera), il racconto procede sciolto e scorrevole, ben aderente al 'vero' e capace di azzeccate fantasie poetiche (lo slancio affettuoso dell'alunna di un tempo). Una sintesi giusta, un affresco corretto, forse anche più del necessario ma opportuno per ripartire da qualcosa di 'condiviso' e da salvare rispetto ad una realtà nella quale si gioca la scommessa del futuro della società italiana. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni successive per avviare riflessioni sulla scuola e su tutte le sue implicazioni (professori, alunni, famiglia, italiani e immigrati...).