Jay Kelly

Valutazione
Brillante, Consigliabile, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Cinema nel cinema, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia - Dramma
Regia
Noah Baumbach
Durata
132'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Italia, Regno Unito, Usa
Titolo Originale
Jay Kelly
Distribuzione
Netflix
Soggetto e Sceneggiatura
Noah Baumbach, Emily Mortimer
Fotografia
Linus Sandgren
Musiche
Nicholas Britell
Montaggio
Valerio Bonelli, Rachel Durance
Produzione
David Heyman, Amy Pascal, Noah Baumbach. Casa di produzione: Heyday Films, Pascal Pictures, NBGG Pictures

In Concorso all’82a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2025)

Interpreti e ruoli

George Clooney (Jay Kelly), Adam Sandler (Adam Doherty), Jim Broadbent (Jimbo), Patrick Wilson (Ben Alcock), Isla Fisher ( Melanie Alcock), Laura Dern (Liz), Billy Crudup (Timothy), Riley Keough (Jessica Kelly), Grace Edwards (Daisy Kelly), Greta Gerwig (Lois Sukenick), Alba Rohrwacher (Alba), Stacy Keach (Il padre di Jay)

Soggetto

Los Angeles oggi, Jay Kelly è una star del cinema sui sessant’anni. Assalito da malinconia e dai rimorsi per non essere stato vicino alle figlie nella loro crescita, decide di sospendere i suoi progetti e seguite la più piccola in età da college in un viaggio-studio tra Parigi e la Toscana. L’occasione è una serata di gala in suo onore a Pienza…

Valutazione Pastorale

“Racconta la storia di un uomo che ripensa alla sua vita e riflette sulle scelte, i sacrifici, i successi, gli errori commessi. Quando è troppo tardi per cambiare il corso della nostra vita?”. Il regista-sceneggiatore Noah Baumbach (“Frances Ha”, 2012; “Storia di un matrimonio”, 2019; “Rumore bianco”, 2022) racconta così il nuovo progetto giocato nel mondo dell’industria hollywoodiana, pedinando la crisi esistenziale e creativa di un divo. Il personaggio di Jay Kelly è stato pensato e scritto – dallo stesso Baumbach con Emily Mortimer – appositamente per George Clooney, che lo abita con grande eleganza e incisività. Un uomo allo specchio che rilegge la sua carriera e tutte le omissioni, soprattutto in ambito familiare, per realizzare il suo sogno di gloria. Nel cast insieme a Clooney gli altrettanto ottimi Adam Sandler, Laura Dern, Billy Crudup, Riley Keough, Jim Broadbent e Alba Rohrwacher. In Concorso all’82a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, il film su Netflix dal 4 dicembre 2025.
La storia. Los Angeles oggi, Jay Kelly è una star del cinema sui sessant’anni. Assalito da malinconia e dai rimorsi per non essere stato vicino alle figlie nella loro crescita, decide di sospendere i suoi progetti e seguite la più piccola in età da college in un viaggio-studio tra Parigi e la Toscana. L’occasione è una serata di gala in suo onore a Pienza…
Una commedia elegante dai rimandi alla Hollywood classica. “Jay Kelly” è un viaggio da Los Angeles alla Toscana, passando per Parigi, dove un attore sessantenne all’apice della carriera pesa i suoi trionfi e fallimenti. Per diventare il fascinoso volto glamour del cinema a “stelle e strisce” ha perso molto di sé, a cominciare dal ruolo paterno. Ha due figlie, ma entrambe gli rinfacciano superficialità e assenza. Jay Kelly si chiede allora cosa resti dell’uomo al di là della maschera del cinema. Si interroga sulle allucinazioni del successo e sulla loro inconsistenza nell’imboccare gli ultimi tornanti della vita. Un’opera brillante, con ritmo e valide intuizioni narrative (dall’originale incipit alla splendida sequenza in treno), che trova la sua summa nei valzer finali, in cui l’attore continua sì a guardarsi allo specchio con occhio critico, severo, facendo la lista delle sue colpe, ma scoprendo anche – riflesso negli occhi emozionati del suo pubblico – il valore sociale dell’arte, dell’attore, il suo donarsi al pubblico. Jay Kelly capisce che i suoi film, le sue interpretazioni, seppur apparentemente “effimere”, sono diventate preziosi ricordi ed emozioni per il pubblico che l’ha sempre seguito. Comprende che ciò che ha fatto ha lasciato qualcosa al prossimo, ha significato molto per i tanti che hanno affollato i cinema. La sua vita, la sua carriera, non sono stati vani. Certo, c’è da richiamare un’amara verità: l’attore ha infiniti ciak per realizzare la scena perfetta, per mettere a punto la sua interpretazione migliore; l’uomo, la vita vera, dispone di una sola occasione. E tutto ciò che è perso purtroppo non torna. Non si può replicare. Un film acuto, gentile, raffinato, che strappa sorrisi ma anche dolce malinconia, commozione, soprattutto in chiusura. Un’ottima prova per Clooney. Consigliabile, brillante, per dibattiti.

Utilizzazione

Per i temi in campo, il film si direziona verso un pubblico adulto e di adolescenti.

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