
Sogg.: tratto dalla sceneggiatura dell'omonimo film di John A. Russo e di George A. Romero - Scenegg.: George A. Romero - Fotogr.: (normale/a colori) Frank Prinzi - Mus.: Paul Mc Collough - Montagg.: Tom Dubensky - Dur.: 88' - Produz.: John A. Russo, Russ Streiner
Interpreti e ruoli
Tony Todd (Ben), Patricia Tallman (Barbara), Tom Towles (Harry Cooper), Mc Kee Anderson (Helen), William Butler (Tom), Katie Finneran (Judy Rose), Bill Mosley, Heather Mazur, David Butler, Zachary Mott, Pat Reese, William Cameron, Pat Logan, Berle Ellis
Soggetto
la giovane Barbara e suo fratello si recano al cimitero in campagna per una visita alla tomba materna. Qui vengono assaliti da persone che sembrano in trance: mentre l'uomo soccombe, la giovane fugge a stento, rifugiandosi in una fattoria, anch'essa invasa da creature simili. Qui un nero, Ben, la salva uccidendo gli "zombie". Nella cantina si sono nascoste altre cinque persone: il giovane Tom, nipote del defunto proprietario della casa, con la fidanzata Judy Rose; Harry Cooper con la moglie Helen e la piccola figlia. I sette si trovano asserragliati con orde sempre crescenti di morti viventi che li attaccano: solo colpendoli al cervello è possibile fermarli. Tentando di trovare del carburante per fuggire col camioncino di Ben e portare in ospedale la bimba di Cooper, morsa da uno zombie e febbricitante, Tom e Judy Rose muoiono per l'esplosione del distributore, mentre Ben si salva a stento. Cresce così l'astio di questi perj Cooper, vigliacco ed egoista: la figlia di quest'ultimo muore e, resuscitando, infetta la madre, che Ben, rifugiatosi in cantina per sfuggire ai mostri ormai in possesso della casa, è costretto ad uccidere, mentre Cooper si rifugia in soffitta. Barbara intanto riesce a fuggire e si imbatte in una pattuglia di giustizieri, con i quali torna alla casa. Qui Ben, ormai divenuto uno zombie, viene abbattuto da due "cacciatori", mentre Barbara, accortasi che Cooper è ancora vivo, lo uccide per vendicare Ben.
Valutazione Pastorale
remake dell'omonimo film dell'orrore diretto da George A. Romero, padre incontestabile della progenie degli zombie cinematografici, questo film diretto da Tom Savini ripropone senza alcun nerbo narrativo, con molte lungaggini e ripetizioni il racconto del film precedente. Romero, che firma la sceneggiatura ed è coautore del soggetto, ha tentato di rendere più attuale la vicenda, ma il risultato è assai modesto filmicamente, e le innovazioni nel dialogo e nella sceneggiatura (vedi il tiro al bersaglio con gli zombie appesi ad un albero, o il recinto dove vengono fatti combattere due cadaveri ambulanti tra gli schiamazzi dei cacciatori), o le continue scene di violenza e di macabro sadismo ingenerano soltanto disgusto. Che i personaggi positivi siano un nero ed una donna (simbolo quindi degli "oppressi"), non fa certo cogliere sensibilmente allo spettatore la macabra allegoria della morte che cerca di avere il sopravvento sulla vita. Recitazione scontata, e forse solo la protagonista, che Romero trasforma dalla pavida fanciulla sotto shock del primo film in una sempre più efficiente virago, forse in omaggio al femminismo nel frattempo affermatosi, ha modo di emergere dal grigiore generale. Film squallido e sgradevole.