
Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg. e scenegg.: James DeMonaco - Fotogr.(Scope/a colori): Jacques Joufret - Mus.: Nathan Whitehead - Montagg.: Peter Gyozdas - Dur.: 85' - Produz.: Jason Blum, Sebastien Lemercier, Michael Bay, Andrew Form, Bradley Fuller.
Interpreti e ruoli
Ethan Hawke (James Sandin), Lena Headley (Mary Sandin), Adelaide Kane (Zoey Sandin), Max Burkholder (Charlie Sandin), Edwin Hodge (straniero), Rhys Wakefield (altro straniero), Arija Bareikis (Grace Ferrin), Tony Oller (Henry), Chris Mulkey (sig. Halverson), Tisha french . (sig.ra Halverson)
Soggetto
Nell'America del 2022, rigenerata grazie all'arrivo dei Nuovi Padri Fondatori, disoccupazione e criminalità sono ai minimi storici. Questo anche grazie al Governo che ha messo in calendario ogni anno dodici ore durante le quali qualunque attività criminale è dichaiarat lecita e non punibile. Costruttore di sistemi di sicurezza diventato molto ricco, James Sandin, la moglie Mary e i due figli Zoey e Charlie si preparano ad isolare la propria casa e a trascorrere in sicurezza le dodici ore che stanno per cominciare. Succede però che Charlie, visto per strada un uomo di colore ferito e supplicante aiuto, lo chiama e lo fa entrare in casa. Da quel momento tutto precipita. La famiglia Sandin deve faticare non poco per restare viva. E alla mattina niente è come prima.
Valutazione Pastorale
Sui titoli di coda la voce di uno speaker riferisce che le dodici ore hanno riscosso molto successo, e che fin da ora sarà preparata quella dell'anno successivo. L'idea poteva avere qualche plausibile originalità. Il tema della criminalità nelle metropoli è certamente attuale e spesso oggetto di reazioni non solo opposte ma estreme, dettate da irrazionalità. Anche qui c'è questo inizio, lungo il quale poi si depositano sfaccettature progressive di pentimenti, rimorsi, vendette sottotraccia, voglia di perdono. Il campionario ha qualcosa di prevedibile ma del tutto deludente è l'approccio alla materia di DeMonaco. Il regista perde il controllo del copione, lasciando campo libero ad un qualunquismo strisciante e corrivo. Se dalla vicenda doveve scaturire una condanna della violenza, va detto che è nascosta molto bene. I paradossi del racconto si perdono tra buonismo e crudezze inutili, e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e nell'insieme grossolano.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con molta cautela, meglio se in occasioni mirate, soprattutto sull'argomento "rappresentazione della violenza". Molta attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.