
Prod.: Elemiah
Interpreti e ruoli
Audrey Lamy (Audrey), Corinne Masiero. (Manu), Noemie Lvovsky (Hélène), Deborah Lukumuena (Angelique), Sarah Suco (Julie)
Soggetto
A Parigi, il Comune decide di chiudere l’Envoi, centro diurno che fornisce assistenza alle donne senza fissa dimora. Allora quattro assistenti si fanno carico di cercare una soluzione per tutte le abitanti del centro a rischio di finire in mezzo ad una strada…
Valutazione Pastorale
Il cinema della "realtà" si impone con rinnovato vigore. Dopo "In guerra", interpretato da Vincent Lindon e uscito in sala lo scorso anno, arriva ora questo bel film che affronta in primo piano un argomento altrettanto sensibile anche se non ugualmente portato all'attenzione generale. Qui si parla di tutta quella folla anonima che vive in modo precario e in modo altrettanto difficile trascorre la giornata, avendo anche da gestire la notte. Alle spalle c’è il lavoro sul campo della vera Claire Lajeunie, che ha dedicato un libro e un documentario alle donne senza dimora. Spunto di "verità" al quale si affianca una fotografia altrettanto vigorosa delle assistenti sociali e volontarie che rappresentano una sorta di altra parte, di persona che tratta dal vivo i problemi ma non ha la sicurezza di risolverli. Riguardo alla messa in scena, “Ho capito – dice il regista Louis-Julien Petit – che un genere come la commedia sarebbe stata la scelta migliore per raccontare la storia di queste donne. Volevo fare un film luminoso, pieno di speranza e focalizzato sulla coesione del gruppo, sul modo in cui ci si aiuta reciprocamente per fronteggiare le avversità”. Scelta forse valida ma non sempre riuscita, a dire il vero. In qualche passaggio il dialogo tra le donne si infittisce fino all'esasperazione. Molte parole, molto chiacchiericcio, molta tensione come segno di perdita di tempo. Un momento nel quale la drammaticità dei problemi si stempera in una grazia emotiva imprevista e non sempre conseguente. Le donne, sia le "bisognose" sia le "insegnanti", passano momenti di dolore e di tristezza, talvolta bilanciati da felicità e affetti. Ma nell'insieme, il tono risulta forse un po’ frammentario. Resta l’importanza certa di portare in primo piano un argomento più che mai attuale. Un film del tutto "necessario". Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come possibilità di affrontare riflessioni sul clima sociale in Francia (e in Europa), sulla situazione della solidarietà, sul rapporto tra cinema e problematiche del lavoro/società.