
Orig.: Germania (2008) - Sogg.: tratto dal racconto di William Ron Jones e dal film tv "L'onda" di Johnny Dawkins e Ron Birnbach - Scenegg.: Dennis Gansel, Peter Thorwarth - Fotogr.(Scope/a colori): Torsten Breuer - Mus.: Heiko Maile - Montagg.: Ueli Christen - Dur.: 101' - Produz.: Christian Becker.
Interpreti e ruoli
Jürgen Vogel (Rainer Wenger), Frederick Lau (Tim), Jennifer Ulrich (Karo), Max Riemelt (Marco), Christiane Paul (Anke Venger), Elias M'Barek (Sinan), Jacob Matschenz (Dennis), Christina Do Rego (Lisa), Maximilian Mauff (Kevin), Ferdinand Schmidt Modrow (Ferdi), Tim Oliver Schultz (Jens), Amelie Kiefer (Mona), Fabian Preger (Kaschi), Odine Johne . (Maja)
Soggetto
Germania, oggi. In un istituto superiore, il prof. Wegner, dovendo spiegare forme e modi della nascita del partito Nazional Socialista e della dittatura hitleriana, coinvolge gli alunni in un esperimento: facendo partire da loro ogni decisione, li conduce a creare all'interno della classe un movimento, chiamato l'Onda, caratterizzato da alcune particolarità: un saluto collettivo, una divisa comune, alcune regole di disciplina. In breve quello che era cominciato come un gioco, sfugge di mano al professore. L'onda acquista importanza e diventa una specie di culto tra i ragazzi e chi non ci sta deve allontanarsi. Wegner prova a riportare la calma e la misura. Ma il suo discorso alla fine della settimana di studi non serve a calmare gli animi. Uno studente ne uccide un altro con un colpo di pistola e poi si spara. Wegner viene arrestato ma molti dubbi rimangono.
Valutazione Pastorale
All'origine ci sono un episodio realmente accaduto nel 1967 in una scuola di Paolo Alto in California, un racconto e un libro che in Germania figura tra i testi scolastici. Ci si chiede, in sostanza, se sia possibile un ritorno in Germania del Nazismo. L'interrogativo resta irrisolto sull'espressione finale attonita del professore, allo stesso tempo carnefice e vittima. Lo sviluppo dell'esperimento ha certamente molti aspetti di interesse e di bruciante coinvolgimento. Qualche ambiguità rimane di fronte a ciò che il copione sembra affermare in modo perentorio: laddove si parla di saluti, di divise, di disciplina, si annida lo spettro del nazismo. Quindi o l'anarchia o la dittatura. Una via che contempli libertà e ordine non è possibile? Sembra di no. Sotto il profilo didascalico il racconto ha qualche lacuna, pur mantenendo molti spunti di forte realismo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito anche in situazioni scolastiche come avvio alla riflessione sui temi del rapporto tra libertà, giovani, democrazia, dittatura.