
Orig.: Danimarca/Francia (2011) - Sogg. e scenegg.: Lars von Trier - Fotogr.(Scope/a colori): Manuel Alberto Claro - Mus.: brani da "Tristano e Isotta" di Richard Wagner - Montagg.: Molly Marlene Stensgard, Morten Hojbjerg - Dur.: 130' - Produz.: Meta Louise Foldager, Louise Vesth.
Interpreti e ruoli
Kistern Dunst (Justine), Charlotte Gainsbourg (Claire), Kiefer Sutherland (John), Charlotte Rampling (Gaby), Alexander Skarsgard (Michael), Stellan Skarsgard (Jack), John Hurt (Dexter), Jesper Christensen . (piccolo papà), Udo Kier (organizzatore di matrimoni), Brady Corbet (Tim)
Soggetto
Justine sta per sposarsi ma all'improvviso il matrimonio prende una piega imprevista e tutto sfuma. Sua sorella Claire cerca di consolarla ma intanto un pianeta è entrato nell'orbita terrestre, e la sopravvivenza della Terra è fortemente minacciata...
Valutazione Pastorale
"Un bel film sulla fine del mondo -dice Von Trier- Cos'é che volevo? Un cosa è certa: partendo da uno stato d'animo, volevo buttarmi a capofitto negli abissi del romanticismo tedesco. Wagner a mile. O forse era un modo per parlare della sconfitta.(...)Ho conosciuto molte fasi di melanconia nella mia vita...". Sappiamo della depressione che lo ha colpioto negli utlimi tempi e della fatica compiuta per uscire da quegli abissi. La struttura circolare del copione (il prologo si ricongiunge nell'agghiacciante finale) sembra uan gabbia senza uscita. Justine si preclude la felicità del matrimonio; Claire lascia la serenità di una bella famiglia (il marito, il figlioletto) per cedere all'incombere di un pericolo impossbile da combattere. Pessimismo e nichilismo calano sulla Terra, e stendono il buio. Ma è proprio qui, nel descrivere queste sensazioni, nel dare forma a questo straziato viaggio nel vuoto che intervengono musica, pittura, letteratura. Se si rivolgono gli occhi in alto, si incontra una via d'uscita. Comporre un film può servire a salvare il mondo dal deserto dell'anima. Il cinema può segnare le tappe di una visionarietà forte e creativa, di una lucidità folle e rivoluzionaria. Nello scontro tra aridità interiore e ricchezza dello spirito, Von Trier sperimenta quella sintesi azzardata di un cinema sintesi di fuga e ritorno, senza vie di mezzo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate per avviare riflessioni sui molti temi sui quali il regista chiede il coinvolgimento delo spettatore. Ovvia è l'attenzione per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.