No Other Choice. Non c’è altra scelta

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Disabilità, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Male, Matrimonio - coppia, Media, Metafore del nostro tempo, Morte, Nuove tecnologie, Politica-Società, Violenza
Genere
Commedia noir, Drammatico, Grottesco
Regia
Park Chan-Wook
Durata
139'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Corea del Sud
Titolo Originale
Eojjeol suga eopda - No Other Choice
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Park Chan-wook, Lee Kyoung-mi, Don McKellar, Jahye Lee
Fotografia
Kim Woo-hyung
Musiche
Cho Young-wuk
Montaggio
Kim Sang-beom, Kim Ho-bin
Produzione
Park Chan-wook, Back Jisun, Michèle Ray Gavras, Alexandre Gavras. Casa di produzione: Moho Film, KG Productions

In Concorso all'82a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2025)

Interpreti e ruoli

Lee Byung hun (You Man-su), Son Yej-in (Mi-ri)

Soggetto

Corea del Sud oggi, You Man-su è un caporeparto nel settore della produzione della carta. Dopo l’acquisto degli statunitensi dello stabilimento, si ritrova all’improvviso senza lavoro, tra i dipendenti in esubero. La sua economia e serenità familiare crollano drammaticamente. Non accettando di perdere tutto, in primis per i figli, dopo aver atteso oltre un anno tra domande e colloqui di lavoro andati a vuoto, You Man-su ordisce un piano disperato e perverso: fa un elenco dei possibili competitor nel settore della carta che potrebbero minare la sua riassunzione e prova a eliminarli uno a uno. Deve rimanere il solo candidato…

Valutazione Pastorale

Il regista sudcoreano Park Chan-wook (autore della trilogia sulla vendetta tra cui “Old Boy” del 2003) ha partecipato in gara all’82a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2025) con “No Other Choice. Non c’è altra scelta”, titolo che esplora il dramma della perdita del lavoro oggi, tra pesanti tagli alle risorse umane e un sempre maggiore protagonismo di macchine e intelligenza artificiale. Scritto dallo stesso Park Chan-wook insieme a Lee Kyoung-mi, Don McKellar e Jahye Lee, il film è interpretato in maniera incisiva da Lee Byung-hun (“Squid Game”, 2021-25) e Son Yej-in. Nelle sale italiane dal 1° gennaio 2026 con Lucky Red.
La storia. Corea del Sud oggi, You Man-su è un caporeparto nel settore della produzione della carta. Dopo l’acquisto degli statunitensi dello stabilimento, si ritrova all’improvviso senza lavoro, tra i dipendenti in esubero. La sua economia e serenità familiare crollano drammaticamente. Non accettando di perdere tutto, in primis per i figli, dopo aver atteso oltre un anno tra domande e colloqui di lavoro andati a vuoto, You Man-su ordisce un piano disperato e perverso: fa un elenco dei possibili competitor nel settore della carta che potrebbero minare la sua riassunzione e prova a eliminarli uno a uno. Deve rimanere il solo candidato…
“Qualche tempo fa ho letto un romanzo intitolato ‘The Ax’ – ha sottolineato il regista – (…) mi sono ritrovato a identificarmi con il protagonista: un uomo che considera la produzione di carta la propria vita, che il mondo lo riconosca o meno. La penso allo stesso modo riguardo al cinema: per questo ho compreso facilmente un personaggio convinto che esista un certo modo di essere per un capofamiglia, e per un uomo, e che viva di conseguenza. Dopotutto, sono anch’io un uomo con una famiglia. Ma all’epoca non avevo idea che mi ci sarebbero voluti vent’anni per realizzare questo film”.
Park Chan-wook dirige un film di grande impatto, che coniuga commedia e dramma, follia e grottesco. Traccia la parabola di un lavoratore che precipita nella vertigine della povertà, costretto a ipotecare casa, macchina e rivedere pesantemente al ribasso il bilancio familiare. La sua serenità vira nell’incubo. Disperato, fragile, con un passato da ex alcolista, innamorato del suo lavoro nella cartiera, You Man-su arriva a pensare che l’omicidio dei suoi rivali nei colloqui di assunzione possa essere la sola via per ritornare in auge. La via del “riscatto”.
Impacciato, insicuro, assalito dai sensi di colpa, si misura con i confini del Male, pronto a valicarli pur di salvare il salvabile. A complicare le cose però l’arrivo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, che fagocitano ulteriormente posti di lavoro, dunque le sue possibilità.
Segnato da una lunghezza un po’ eccessiva, “No Other Choice. Non c’è altra scelta” si rivela un film duro e potente, che attraverso il grottesco, la commedia nera, squaderna suggestioni interessanti e pungenti sul mondo del lavoro oggi, sempre più segnato da competizione, esasperazione e minacce da ogni fronte, tra cui quelle (le più pericolose) tecnologiche. Un film acuto e sfidante. Complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Il film richiede un pubblico adulto.

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