
Serie disponibile sulla piattaforma Netflix
Interpreti e ruoli
Pilar Fogliati (Gianna), Beatrice Arnera (Titti), Fiorenza Pieri . (Margherita), Sabrina Paravicini (Marta, madre di Gianna), Massimo Rigo (Pietro, padre di Gianna), Simonetta Solder (Paola, la caposala), Glen Blackhall (Umberto), Nicolas Maupas (Davide), Alan Cappelli Goetz (Diego), Marco Rossetti (Carlo), Marzia Ubaldi (Matilde Castoldi)
Soggetto
Chioggia oggi, Gianna è un’infermiera trentenne felice del proprio lavoro ma insoddisfatta a livello sentimentale. Dopo la rottura della sua ultima relazione, non ha stimoli nel voltare pagina. In famiglia tutti la tormentano per il suo essere sola, inconcludente, così Gianna si mette in testa di trovare l’uomo giusto in tempo per Natale.
Valutazione Pastorale
“Odio il Natale” è un adattamento locale della fortunata serie norvegese “Natale con uno sconosciuto” (“Hjem til jul”, 2019-20, 2 stagioni); la produzione è targata Lux Vide (“Doc”, “Non dirlo al mio capo”) e Netflix. La serie, ha raccontato il produttore Luca Bernabei, “mette a tema la ricerca di una famiglia, che vuole tornare insieme, e al contempo è il ritratto di una donna che ritrova se stessa”. “La scelta di girare a Chioggia - ha sottolineato - segue il desiderio di valorizzare pienamente il nostro territorio. Abbiamo scelto infatti la città e la Laguna veneta, messe oggi in risalto anche dal ‘New York Times’, con la volontà di offrire uno sguardo sul Natale di matrice mediterranea”. Protagonista della serie è Pilar Fogliati (“Corro da te”, “Un passo dal cielo”, “Cuori”) e del cast fanno parte anche Nicolas Maupas e Marco Rossetti. A firmare il copione della versione italiana è Elena Bucaccio – insieme a Viola Rispoli e Silvia Leuzzi –, che ha voluto mantenere la cifra sentimentale-brillante dell’originale, trovando comunque una chiave tipica per il nostro Paese. Costruita su sei episodi da circa 30-40 minuti, “Odio il Natale” presenta una struttura leggera, tenendo fede al racconto di una Bridget Jones apprezzata sul lavoro ma sottovalutata in casa. Giocata sul meccanismo della commedia degli equivoci, nella tradizione della “screwball comedy”, “Odio il Natale” mette a tema il cammino della trentenne Gianna nei ventiquattro giorni che precedono il Natale, quasi un calendario dell’Avvento di sentimenti ed emozioni. Più che l’uomo ideale, Gianna comprende ben presto che i veri obiettivi della sua ricerca sono ascoltarsi, accettarsi e custodire il suo tessuto familiare. Non tutto gira in maniera fluida nel racconto, qua e là emergono soluzioni “telefonate” e mielose, ma nell’insieme il risultato è godibile, con sguardi di senso su famiglia e Natale. Consigliabile, problematico-semplice, per dibattiti.
Utilizzazione
Per i temi in campo, la serie è indicata per un pubblico adulto.