
Orig.: Italia (2010) - Sogg. e scenegg.: Daniele Gaglianone - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gherardo Gossi - Mus.: Evandro Fornasier, Walter Magri, Mario Actis, Plus - Montagg.: Enrico Giovannone - Dur.: 82' - Produz.: Enrico Giovannone, Andrea Parena, Gianluca Arcopinto, Emanuele Nespeca.
Interpreti e ruoli
Pietro Casella (Pietro), Francesco Lattarulo (francesco), Fabrizio Nicastro (Nikiniki), Carlotta Saletti (la ragazza), Diego Canteri . (amico di Nikiniki), Giuseppe Mattia . (il Capo)
Soggetto
Nella periferia di una città italiana, Pietro lavora in nero distribuendo volantini in strada. Nell'appartamento lasciato dai genitori, ora in stato di abbandono, Pietro vive con il fratello Francesco, un tossicodipendente legato in modo irreversibile allo spacciatore NikiNiki e al suo gruppo di compari. Ad accompagnare Pietro sul lavoro un giorno arriva una ragazza. I due stanno bene insieme e lui la sera la porta nella discoteca dove é solito recarsi con Francesco. A poco a poco i presenti cominciano con la ragazza scherzi e confidenze alquanto pesanti. Pietro sopporta finché può, poi esplode. Ora é al posto di polizia a raccontare la propria storia.
Valutazione Pastorale
Dopo "I nostri anni" (2000) e "Nemmeno il destino" (2004), Gaglianone (dedito anche ad un costante lavoro sul documentario) compone un nuovo ritratto di un 'umiliato e offeso' dei nostri giorni. Il breve ritratto di Pietro, della sua vita difficile, della sua voglia di allegria ripetutamente frustrata da una cattiveria degenerata e cinica ha caratteristiche forti e non lascia indifferenti. Il regista vi riversa quel pessimismo quasi assoluto nell'uomo e nella vita quotidiana che è insieme denuncia, grido di dolore e forse eccessivo atto di sfiducia nell'esistenza di valori, di una solidarietà umana magari più vicina e capace di portare aiuto. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presente il suo taglio asciutto, teso, drammatico. Forse si rivolge meglio ad occasioni mirate, per avviare riflessioni sui temi aspri che affronta. Attenzione é comunque da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.