Liberamente tratto dal romanzo "Stabat Mater" di Tiziano Scarpa, Premio Strega nel 2009.
Interpreti e ruoli
Tecla Insolia (Cecilia), Michele Riondino (Don Antonio Vivaldi), Andrea Pennacchi (Governatore), Fabrizia Sacchi (Priora), Hildegard De Stefano (Laura), Cosima Centurioni (Marietta), Federica Girardello (Agnese), Rebecca Antonacci (Caterina), Chiara Sacco (Maddalena), Miko Jarry (Re di Danimarca), Valentina Bellè (Elisabetta Parolin), Stefano Accorsi (Sanfermo)
Soggetto
Venezia ‘700, Cecilia è un’orfana cresciuta nel Pio Ospedale della Pietà, come lei tante altre destinate alla musica e a finire spose di facoltosi donatori. Cecilia ha un talento nel violino che emerge con luminosità quando incontra don Antonio Vivaldi. Il destino però le rema contro: è stata già promessa in sposa a un facoltoso nobile, al momento lontano in guerra. La giovane però vorrebbe vivere di musica, sottraendosi alle rigide imposizioni…
Valutazione Pastorale
Una bella sorpresa, il film che fa la differenza nell’offerta cinematografica natalizia del 2025. È “Primavera”, opera prima del regista teatrale-lirico Damiano Michieletto, che porta sullo schermo il romanzo Premio Strega “Stabat Mater” di Tiziano Scarpa, sceneggiato dalla valida Ludovica Rampoldi. Interpretato con incisività da Tecla Insolia e Michele Riondino, vede nel cast anche Fabrizia Sacchi, Andrea Pennacchi, Valentina Bellè e Stefano Accorsi. La produzione è Indigo Film e Warner Bros.
La storia. Venezia ‘700, Cecilia è un’orfana cresciuta nel Pio Ospedale della Pietà, come lei tante altre destinate alla musica e a finire spose di facoltosi donatori. Cecilia ha un talento nel violino che emerge con luminosità quando incontra don Antonio Vivaldi. Il destino però le rema contro: è stata già promessa in sposa a un facoltoso nobile, al momento lontano in guerra. La giovane però vorrebbe vivere di musica, sottraendosi alle rigide imposizioni…
Molti i pregi del film di Michieletto. “Primavera” anzitutto brilla per la forza di una storia di riscatto dalla solitudine e dall’abbandono, un riscatto che nasce dalla musica e dall’incontro di due anime fragili, Cecilia e Vivaldi. Un percorso creativo ed esistenziale che i due compiono per un breve tratto insieme, suonando fianco a fianco, e traendo forza dalla reciproca collaborazione. In particolare, la traiettoria di Cecilia è quella di una giovane donna che si ribella alle costrizioni sociali del tempo, a un futuro prestabilito a tavolino.
Al di là della potenza della linea narrativa, l’opera colpisce per l’elegante e accurata messa in scena, per la regia sicura di Michieletto, all’esordio sì nel cinema di finzione ma abituato a gestire palcoscenici teatrali imponenti. “Primavera” vanta dunque un’ottima cura formale, tra scenografie, costumi e musiche, quelle di Fabio Massimo Capogrosso, oltre alle note senza tempo di Vivaldi. Un’opera che volteggia agile come un valzer, ma con tonalità dolenti, rafforzate da una scrittura vibrante e soprattutto da interpreti in parte, che abitano i personaggi con convinzione e trasporto. Un film che offre non poche suggestioni, un viaggio nelle pagine del tempo ma anche nei territori interiori di una giovane che reclama libertà e futuro. Vita. Consigliabile, problematico-poetico, per dibattiti.
Utilizzazione
Programmazione ordinaria e successive occasioni di dibattito. Adolescenti accompagnati.
