
Orig.: Francia/Italia (2009) - Sogg. e scenegg.: Jacques Rivette, Pascal Bonitzer, Christine Laurent, Shirel Amitay, Sergio Castellitto - Fotogr.(Normale/a colori): Irina Lubtchansky - Mus.: Pierre Allio - Montagg.: Nicole Labtchansky - Dur.: 84' - Produz.: Roberto Cicutto, Martine Marignac, Luigi Musini, Ermanno Olmi.
Interpreti e ruoli
Jane Birkin (Kate), Sergio Castellitto (Vittorio), André Marcon (Alexandre), Jacques Bonaffè (Marlo), Julie-Marie Parmentier . (Clemence), Hélène de Vallombreuse (Margot), Tintin Orsoni (Wilfrid), Vimala Pons (Barbara), Mickael Gaspar (Tom), Stéphane Laisné . (Stéphane)
Soggetto
Alla vigilia della tournée estiva, il fondatore e proprietario di un piccolo circo muore all'improvviso. Per salvare la stagione, la compagnia decide di rivolgersi a Kate, la figlia maggiore che, malgrado abbia lasciato quel mondo da circa 15 anni, decide di lasciare le proprie attività e unirsi agli altri. Per caso Kate incontra Vittorio, un italiano che, incuriosito dalla personalità della donna e attratto dalla vita circense, comincia a seguirli nelle varie tappe. Con molta insistenza, Vittorio si inserisce nella vita della compagnia, e corteggia Kate, cercando di scoprire il suo misterioso passato. Alla fine della tournée, quando lei ha capito di non essere stata responsabile della morte del padre, ognuno riprende la propria strada.
Valutazione Pastorale
Ha ormai passato gli 80 anni Jacques Rivette, eppure non rinuncia a gettare sulla realtà quotidiana uno sguardo lucido e affilato, sgombro da orpelli artificiosi, pulito e senza timori. Dentro l'elemento centrale (il circo e la sua tournée) già di per se ingiallito e anacronistico, l'autore costruisce un impianto reale di piccoli scontri passionali e sentimentali, il susseguirsi di sbalzi affettivi che si aprono e si chiudono nel silenzio e nel pudore. Vittorio, petulante e insistente, sfida la cornice di equilibrio della compagnia e dei suoi intimi segreti. Un'aria quasi infantile attraversa le immagini, uno spazio di riappropriazione del tempo, dei rapporti con gli altri, della cultura come momento alto di finzione. Uno stile intensamente povero per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in seguito come omaggio ad un maestro del cinema francese.