
Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Mike White - Fotogr.(Normale/a colori): Rogier Stoffers - Mus.: Craig Wedren - Montagg.: Sandra Adair - Dur.: 108' - Produz.: Scott Rudin.
Interpreti e ruoli
Jack Black (Dewey Finn), Joan Cusack (Rosalie Mullins), Mike White. (Ned Schneebly), Sarah Silverman (Patty), Joey Gaydos jr. (Zack), Maryam Hassan (Tomika), Kevin Clark (Freddy), Rebecca Brown (Katie), Caitlin Hale (Marta), Aleisha Allen (Alicia)
Soggetto
Il chitarrista Dewey Finn ha una autentica venerazione per il rock. Succede però che, proprio quando vorrebbe cominciare a prepararsi per un imminente concorso, la sua band lo licenzia. Dewey accusa il colpo, entra in crisi e litiga ancora di più con il suo amico Ned, che gli ha affittato una stanza in casa ma non è mai stato pagato. Disperato e senza soldi, Dewey risponde per caso ad una telefonata, si fa passare per Ned (che ora fa l'insegnante) e accetta una supplenza alla Horace Green, prestigiosa scuola elementare della città. Dapprima Dewey si presenta in classe e, non sapendo cosa fare, lascia liberi gli scolari. Qualche tempo dopo, quando li sente suonare nell'orchestra della scuola, decide di trasformare quei bambini in uno scatenato gruppo rock. Il lavoro è lungo e, sopratutto, va fatto di nascosto. Ma a poco a poco Dewey invita i piccoli ad esprimersi, li stimola e infine assegna i vari ruoli: per gli strumenti, per il coro, per la parte tecnica. Superate le diffidenze della preside Mullins, Dewey si prepara a portare la classe al luogo del concorso. Ma la verità della truffa viene fuori, i genitori reagiscono e decidono di far finire tutto. Allora sono i bambini che, con uno stratagemma, riescono ad arrivare in tempo sul posto. La band si esibisce, non vince il primo premio ma ottiene lo stesso un grande successo. A scuola tutto riprende come prima, ma tra i programmi del dopo scuola ora c'è la "school of rock".
Valutazione Pastorale
La storia ripropone il contrasto (già visto in molti altri titoli) tra una scuola fatta di insegnamenti immutati e un po' ingessati e l'irrompere di nuove prospettive che inducono a prendere coscienza della necessità di un nuovo approccio educativo. In pratica si tratta, come emerge palesemente dall'andamento del racconto, di stimolare nel bambino una creatività prima individuale da riversare poi in occasioni di lavoro collettivo con il resto della classe. Qui si parla di musica rock e si sottolinea con precisione che per suonare ci vuole preparazione, studio, oltre ad una innegabile passione; e che del rock interessano le possibilità espressive, gestuali, sociali e non il contorno, spesso presente, di modelli di vita negativi. Costruito quindi come una favoletta moderna, il copione è volutamente di immediata lettura, facile da seguire, non pedante e brioso nel mettere a fianco spettacolo, educazione, rispetto per l'età evolutiva dei bambini. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre per bambini in occasioni di svago e di passatempo.