Sotto le foglie

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Amicizia, Anziani, Carcere, Cibo, Donna, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Lavoro, Morte, Solidarietà
Genere
Commedia noir, Drammatico, Giallo
Regia
Francois Ozon
Durata
102'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Quand vient l’automne
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
François Ozon
Fotografia
Jérôme Alméras
Musiche
Evgueni & Sacha Galperine
Montaggio
Anita Roth
Produzione
François Ozon. Casa di produzione: FOZ, France 2 Cinema, Playtime

Interpreti e ruoli

Helene Vincent (Michelle), Josiane Balasko (Marie-Claude), Ludivine Sagnier (Valérie), Pierre Lottin (Vincent), Garlan Erlos (Lucas)

Soggetto

Borgogna oggi. Michelle è una pensionata che conduce un’esistenza tranquilla, prendendosi cura dell’orto e condividendo il tempo libero con l’amica Marie-Claude. Le due sono ex prostitute ora finalmente libere dalla strada. Michelle ha occhi solo per il nipotino Lucas, ma il difficile rapporto con la figlia Valérie le impedisce di vederlo. L’uscita dal carcere di Vincent, figlio di Marie-Claude, altera i già fragili equilibri…

Valutazione Pastorale

Parigino classe 1967, François Ozon è un autore dallo stile riconoscibile, con una elevata attenzione alla dimensione estetica. Alternando i toni del giallo, del mélo e del dramma, ha composto una filmografia variegata: tra i suoi titoli “8 donne e un mistero” (2002), “Giovane e bella” (2013), “Grazie a Dio” (2019) e “Mon Crime” (2023). Ora è al cinema con “Sotto le foglie” (“Quand vient l’automne”), giallo-dramma esistenziale con lampi da black humor. Protagonisti Hélène Vincent, Josiane Balasko, Ludivine Sagnier e Pierre Lottin.
La storia. Borgogna oggi. Michelle è una pensionata che conduce un’esistenza tranquilla, prendendosi cura dell’orto e condividendo il tempo libero con l’amica Marie-Claude. Le due sono ex prostitute ora finalmente libere dalla strada. Michelle ha occhi solo per il nipotino Lucas, ma il difficile rapporto con la figlia Valérie le impedisce di vederlo. L’uscita dal carcere di Vincent, figlio di Marie-Claude, altera i già fragili equilibri…
Un film, ha sottolineato Ozon, che esplora “i temi del senso di colpa e dell’omicidio”, richiamando atmosfere alla Simenon. “Ho ricercato un approccio semplice e dolce nella messa in scena, percorsa da una tensione e da una suspense sulle vere motivazioni dei personaggi che si trovano ad affrontare dei complessi dilemmi morali in circostanze al di là del bene e del male”. Ozon costruisce un racconto apparentemente lineare, ma in verità non poco stratificato. Mette a fuoco anzitutto le due anziane ex prostitute, libere dal fardello della strada e desiderose di vivere un’esistenza ritirata, fatta di piccole gioie. La loro guadagnata serenità è spazzata via dai rispettivi figli, Valérie e Vincent, due irrisolti condizionati dalla professione materna. I due producono caos, che le due anziane provano a rigovernare (in maniera poco ortodossa).
Il tono del racconto è semi-serio, acceso da ironia irriverente, che rende il film di certo scorrevole e godibile; a ben vedere, però, affiorano non pochi problemi a livello tematico, tra cui un omicidio in famiglia e l’occultamento della verità. Un film che, pur affascinando a livello stilistico, rischia di sbandare a livello narrativo, imponendo una propria, discutibile (e non condivisibile), morale. Complesso, problematico.

Utilizzazione

Per i temi in campo, il film richiede un pubblico adulto.

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