
Il film ha vinto quattro David di Donatello 2019: Miglior attore; David giovani; Miglior regista esordiente; Miglior produzione
Interpreti e ruoli
Alessandro Borghi (Stefano Cucchi), Jasmine Trinca (Ilaria Cucchi), Max Tortora (Giovanni Cucchi), Milvia Marigliano (Rita Cucchi), Andrea Lattanzi (Amico Stefano), Italo Amerighi (Medico obitorio), Emanuele Cerman (Agente Pertini), Mauro Conte (Carabiniere), Andrea Ottavi (Carabiniere), Walter Nestola (Carabiniere)
Soggetto
La cronaca, vista in flashback, degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, partendo dalle convulse ore finali passate in famiglia all’arresto per possesso di stupefacenti…
Valutazione Pastorale
E’ il 15 ottobre 2009 quando Stefano Cucchi, giovane geometra romano, viene fermato in macchina e obbligato a scendere per ordine di due agenti. Dopo il fermo seguono l’arresto e i frequenti spostamenti in differenti luoghi di detenzione, dalla caserma dei carabinieri al carcere di Regina Coeli, fino al reparto dell’ospedale Sandro Pertini. Il racconto di questi sette giorni nei quali la vita di un ragazzo qualsiasi viene stravolta e violentata fino a ridurlo allo stremo delle forze è condotto in modo incisivo e serrato, secondo una modalità che dà il giusto spazio all’incredibile evolversi di situazioni precipitate (o fatte precipitare) fin troppo rapidamente in una spirale senza fine. Il "caso’"è del resto ancora talmente recente da agitare fortemente l’opinione pubblica in un intreccio di ipotesi e sospetti, di scoperte e di confessioni in grado di indurre a riscrivere l’accaduto. Di certo, si tratta di un episodio (o della gestione di un avvenimento) che non può lasciare indifferenti. Il film tiene un ritmo di alta tensione, anche grazie alla sofferta interpretazione di Alessandro Borghi, che è uno Stefano Cucchi di dolorosa incredulità, al contorno della sorella e dei suoi genitori. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni, come ritorno ad un cinema italiano di impegno civile, che smuove e inquieta le coscienze.