
Orig.: Italia (2013) - Sogg.: da un'idea di Guido Lombardi, Gaetano Di Vaio - Scenegg.: Guido Lombardi - Fotogr.(Panoramica/a colori); Francesca Amitrano - Mus.: Giordano Corapi - Montagg.: Annalisa Forgione - Dur.: 95' - Produz.: Gaetano Di Vaio, Gianluca Curti, Dario Formisano con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Peppe Lanzetta (0'Sciomèn), Salvatore Striano (Sasà), Salvatore Ruocco (Ruocco), Carmine Paternoster (Carmine), Gaetano Di Vaio . (Gaetano), Gianfranco Gallo (0' Jannone), Antonio Pennarella (0' Ninnillo), Antonio Buonomo (Antonio), Vittoria Schisano (sorella di Jannone), Alan De Luca (direttore di banca), Marco Maria De Notaris (medico), Esther Elisha (Esther), Emanuele Abbate . (Emanuele)
Soggetto
A Napoli Carmine, idraulico con il vizio del gioco, indebitato con la mala, chiamato a riparare una perdita fognaria nel caveau di una banca, si fa venire l'idea di approfittare della situazione. Ha bisogno di complici ed ecco Gaetano, ricettatore con diversi anni di carcere alle spalle; Sasà, fotografo di matrimoni, grande scassinatore ora reduceda un brutto infarto; Ruocco, nipote di Gaetano e pugile dotato ma squalificato a vita per aver rotto una sedia in testa ad un arbitro. Si aggiunge anche "Sciomen", gangster di un'altra epoca, appena uscito da una lunga reclusione. In tutti c'è il desiderio di riscattare il passato con un colpo importante. Al momento opportuno però Gaetano, chiamato a coordinare l'azione, scompare con il bottino. Gli altri aspettano fino a quando non compare anche 'O Janone, potente boss che ha saputo del colpo e vuole parte di un malloppo che ancora non esiste...
Valutazione Pastorale
Il film è stato presentato al Festival di Roma nel novembre 2013, precedendo quindi i successivi "Song'e Napule" dei fratelli Manetti, e "Perez" di Edoardo De Angelis, fuori concordo a Venezia 2014. I titoli naturalmente vengono accomunati perché raccontano del ritorno in primo piano di un 'genere', quello gangsteristico di ambiente partenopeo, andato un po' in disuso a partire dagli anni '80. Dice il regista (esordiente nel 2011 con "La bàs- Educazione criminale", premio Opera Prima alla 68^ Mostra di Venezia): "...ho fatto ricorso, consapevolmente, agli archetipi del film di genere, pur volendo raccontare a mio modo, una porzione del nostro tempo. Un tempo, una società, dove le persone sono sole, ossessionate, depresse. Dove i soldi, il successo, la fama rappresentano l'unica forma di riscatto da un anonimato altrimenti insopportabile". Forse questo gruppo di malfattori non è paragonabile all'ingenuità un po' compiaciuta dei Soliti ignoti di Mario Monicelli: sono più duri, più decisi, più convinti nel 'fare male'. Ma Lombardi ha sagacia nel diluire il dramma nell'ironia, nello sporcare il genere con alcuni sottogeneri. Per arrivare all'amara conclusione che il crimine non paga. Il copione vola con sveltezza sulle suggestioni ora letterarie ora di cronaca. Restando dentro l'idea del 'vorrei smettere ma non posso' e componendo un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso e certamente problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto italiano medio di buon livello raelizzativo. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.