The Gilded Age. S3

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Denaro, Dialogo, Donna, Famiglia, Famiglia - genitori figli, LGBTQ+, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Potere, Razzismo, Solidarietà
Genere
Drammatico, Psicologico, Sentimentale, Storico
Regia
Michael Engler
Durata
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Gilded Age. S3
Distribuzione
NOW - Sky
Soggetto e Sceneggiatura
Julian Fellowes
Fotografia
Manuel Billeter
Musiche
Harry Gregson-Williams, Rupert Gregson-Williams
Montaggio
Eric Spang, Joe Hobeck, Theresa McDermott
Produzione
Julian Fellowes, Gareth Neame, David Crockett. Casa di produzione: Neamo Film and Television, Universal Television

Serie disponibile su Sky e sulla piattaforma Now

Interpreti e ruoli

Carrie Coon (Bertha Russell), Morgan Spector (George Russell), Louisa Jacobson (Marian Brook), Denée Benton (Peggy Scott), Taissa Farmiga (Gladys Russell), Harry Richardson. (Larry Russell), Christine Baranski (Agnes Van Rhijn), Cynthia Nixon (Ada Brook), Blake Ritson (Oscar Van Rhijn)

Soggetto

New York fine ‘800, Berta Russell sta dimostrando alle famiglie aristocratiche del tempo che i soldi possono tutto. Finalmente è riuscita a farsi accettare in società e ora pianifica le nozze della figlia Gladys con un duca inglese per guadagnare finalmente un titolo nobiliare. Suo marito George la supporta, con qualche resistenza, concentrato soprattutto negli affari ferroviari; un nuovo, ambizioso, progetto rischia però di mandarlo in bancarotta. Dall’altro lato della strada vivono le sorelle vedove Ada e Agnes Brook, esponenti della prima New York, anche loro alle prese con cambiamenti economici, sociali e la speranza di un matrimonio felice per la nipote Marian. Accanto a loro il mondo di domestici che popolano i due edifici, alle prese con responsabilità, sogni di riscatto e sentimenti sottaciuti…

Valutazione Pastorale

Non un’impresa facile. Dopo il successo planetario di “Downton Abbey” (6 stagioni dal 2010 al 2015 e 3 film al cinema), la più popolare e apprezzata serie britannica degli ultimi due decenni insieme a “The Crown” (Netflix), Julian Fellows è riuscito in un altro progetto sofisticato: raccontare il Nuovo Mondo, la New York dell’epoca d’oro tra il 1880 e l’inizio del ‘900, abitata da vecchia aristocrazia e nuovo rampantismo economico. “The Gilded Age” è stata lanciata nel 2022 e la risposta è stata subito positiva. Seguita da una seconda stagione nel 2023, la terza è in onda dal 23 giugno 2025 su Sky e la piattaforma Now. La serie ha saputo trovare una sua chiave originale, simile ma anche profondamente diversa da “Downton Abbey”, sposando lo scontro di classe tra due mondi, due società, in competizione. E questa nuova stagione dimostra, rispetto alle precedenti, maggior carattere e sostanza, mettendo rapidamente a fuoco temi e conflitti. Protagonisti Carrie Coon, Christine Baranski, Cynthia Nixon, Morgan Spector, Louisa Jacobson, Denée Benton, Taissa Farmiga e Harry Richardson. Fellowes ne mantiene il solido controllo tra scrittura e produzione, che porta il marchio di fabbrica d’eccellenza Hbo.
La storia. New York fine ‘800, Berta Russell sta dimostrando alle famiglie aristocratiche del tempo che i soldi possono tutto. Finalmente è riuscita a farsi accettare in società e ora pianifica le nozze della figlia Gladys con un duca inglese per guadagnare finalmente un titolo nobiliare. Suo marito George la supporta, con qualche resistenza, concentrato soprattutto negli affari ferroviari; un nuovo, ambizioso, progetto rischia però di mandarlo in bancarotta. Dall’altro lato della strada vivono le sorelle vedove Ada e Agnes Brook, esponenti della prima New York, anche loro alle prese con cambiamenti economici, sociali e la speranza di un matrimonio felice per la nipote Marian. Accanto a loro il mondo di domestici che popolano i due edifici, alle prese con responsabilità, sogni di riscatto e sentimenti sottaciuti…
Un period drama sempre di stringente attualità, sul modello “Downton Abbey” ma non solo. “The Gilded Age” è una serie che funziona e migliora stagione dopo stagione, mettendo in scena un’umanità che cerca di mettere in moto l’ascensore sociale e sentimentale in un mondo acceso dalla modernità. Al di là delle meravigliose case, dei costumi sontuosi (alcuni firmati dall’italiana Tirelli, laboratorio omaggiato nel film “Diamanti” di Ferzan Ozpetek) e ambientazioni raffinate, nella serie emerge un profilo antropologico capace di grandi gesti di umanità e solidarietà ma anche preda di ambizioni sfrenate, che anestetizzano buonsenso e gentilezza. Tra i personaggi chiave resta Bertha Russell, cesellata con grande controllo da Carrie Coon, cui il lavoro del marito le schiude le porte dell’alta società newyorkese. Su di lei, però, pesa il “marchio” dell’arricchita, e nonostante si adoperi per essere inappuntabile o la sua casa raggiunga livelli di sfarzo oltremisura, non riesce mai a sdoganarsi. Determinata e calcolatrice, Bertha arriva a forzare le nozze della figlia Gladys con un duca per guadagnare un titolo; lei che si è sposata per amore impone alla figlia un matrimonio di interesse (e di infelicità) pur di mantenere lo status di benessere e accedere a nuovi traguardi nella sua inarrestabile scalata sociale.
La serie, nel complesso, esalta le figure femminili e la loro forza di temperamento trascinante e mette in racconto – con riferimenti letterari del tempo, da Jane Austen a Louisa May Alcott – anche giovani donne che si battono per indipendenza, libero pensiero, posizione sociale e soprattutto un matrimonio d’amore e non di convenienza. È il caso di Marian Brook e della scrittrice afroamericana Peggy Scott.
“The Gilded Age”, con la sua terza stagione, si conferma una serie riuscita per solidità di racconto e temi acuti, oltre che per una forma elegante, punto di seduzione per i nostalgici di “Downton” e gli amanti dei period drama. Ottime le musiche dei fratelli Rupert e Harry Gregson-Williams (Rupert ha firmato anche quelle di “The Crown”). Consigliabile, problematica, per dibattiti.

Utilizzazione

Occasioni di dibattito.

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