
Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: Tom Bleecker, Marc Rocco - Scenegg.: Massy Tadjedin - Fotogr.(Scope/a colori): Peter Deming - Mus.: Brian Eno - Montagg.: Emma E. Hickox - Dur.: 102' - Produz.: Mandalay, Section Eight Productions, Warner Indipendent Pictures.
Interpreti e ruoli
Adrien Brody (Jack Starks), Keira Knightley . (Jackie Price), Kris Kristofferson (dott. Becker), Jennifer Jason Leigh (dott.sa Lorenson), Kelly Linch (Jean), Brad Renfro (lo straniero), Daniel Craig (Mackenzie), Jake Broder . (dott. Morgan)
Soggetto
Ferito alla testa in Iraq nel 1991, il soldato Jack Starks è tornato a casa nel Vermont. Dodici mesi dopo, lungo una strada, si ferma a soccorrere una madre e una bambina ferme vicino all'auto guasta. In seguito finisce in una sparatoria in cui muore un poliziotto. Perde i sensi e, al risveglio, si trova accusato di omicidio, assolto per infermità mentale ma inviato in un ospedale psichiatrico. Qui il dott. Becker lo sottopone ad esperimenti incomprensibili, che lo vedono spesso imbottito di sedativi e legato dentro un vano estraibile dell'obitorio. Tra passato e presente, Jack rivive l'incontro con la bambina della strada, ora cresciuta e con lei lotta per impedire al medico di portare avanti i suoi folli tentativi. Chiuso nel suo loculo, Jack scrive alle due donne (la mamma e la figlia) una lettera in cui cerca di spiegare la volontà di ricomporre i frammenti della propria vita.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un racconto di non facile lettura. Il tono è spesso claustrofobico, strutturato su due livelli, tra cronaca e realtà: le ferite ricevute in guerra difficili da rimarginarsi; il cinismo opportunista di chi utilizza i reduci per tentare azzardati esperimenti pseudo-scientifici. Starks allora é l'uomo buono coinvolto in situazioni malvage, delle quali rimane vittima, riuscendo solo da quel momento a vivere una vita nel sogno. Denuncia forte quindi di chi sottrae non una ma due volte (prima in guerra poi in ospedale) la libertà di vivere all'individuo che resta privato di se stesso, di tutto ma non delle emozioni, della possibilità di immaginarsi un futuro. L'incrocio spazio/tempo non è sempre delineato con chiarezza ma il percorso nella psiche del protagonista ha momenti di forte coinvolgimento, anche grazie alla sensibile interpretazion di Adrien Brody. Tra accenni di filosofia e squarci di cupa malinconia, si noda un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Da recuperare nell'ambito del rapporto cinema/psicologia. Stessa cura per i minori é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.