TRON: Ares

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Avidità, Famiglia - genitori figli, Fantascienza, Guerra, Internet, Libertà, Malattia, Morte, Nuove tecnologie, Politica-Società, Potere, Scienza
Genere
Fantascienza-avventura, Thriller
Regia
Joachim Ronning
Durata
119'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
TRON: Ares
Distribuzione
Walt Disney Studios Motion Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Jesse Wigutow, con la storia di David DiGilio e Wigutow, basata sui personaggi creati da Steven Lisberger e Bonnie MacBird
Fotografia
Jeff Cronenweth
Musiche
Nine Inch Nails
Montaggio
Tyler Nelson
Produzione
Walt Disney Pictures, TSG Entertainment

Interpreti e ruoli

Jared Leto (Ares), Greta Lee (Eve Kim), Evan Peters (Julian Dillinger), Jodie Turner-Smith (Athena), Hasan Minhaj (Ajay Singh), Arturo Castro (Seth), Gillian Anderson (Elisabeth Dillinger), Jeff Bridges (Kevin Flynn), Cameron Monaghan (Caius)

Soggetto

Stati Uniti, oggi. Julian Dillinger ed Eve Kim sono due influenti programmatori e ideatori di mondi videoludici, Ceo di due importanti compagnie, rispettivamente la Dillinger Corporation e la Encom. I due, con agguerrita competizione, stanno lavorando al modo per abbattere le distanze tra umanità e mondo digitale, alla generazione di creature tramite AI. Accecato dal potere e dal successo, Dillinger si spinge oltre i confini dell’etica, progettando una creatura prima in ambiente digitale, nel Grid, e spostandola poi in quello reale: il super soldato Ares. L’unico problema è che le sue funzioni durano solo 29 minuti. Dillinger cerca il modo per prolungare tale durata, manipolando dunque il confine vita-eternità. Il problema è che ci riesce prima Eve Kim. Al contempo Ares, affascinato dalla vita umana, si ribella e inizia a sperare di poter ottenere una vita propria…

Valutazione Pastorale

Un film dalla forte carica innovativa, a livello stilistico e tematico, che però trova i riferimenti narrativi nel passato, al “Frankenstein” di Mary Shelly e al capolavoro di Wim Wenders “Il cielo sopra Berlino” (1987). È “TRON: Ares”, targato Walt Disney Studios diretto dal norvegese Joachim Rønning (suoi “Maleficent”, “La ragazza del mare”), che si ricollega al cult “TRON” del 1982 e al suo sequel “TRON: Legacy” del 2010. Un’opera confezionata come un riuscito action-thriller con suggestivi effetti speciali, che conquista soprattutto per la riflessione tra uomo e mondo digitale, in particolare l’atto di disobbedienza della creatura tecnologica alla traiettoria malvagia impressa dal suo programmatore. Con Jared Leto, anche in veste di produttore, il film vede nel cast Greta Lee, Evan Peters, Gillian Anderson e Jeff Bridges. Nelle sale italiane dal 9 ottobre 2025.
La storia. Stati Uniti, oggi. Julian Dillinger ed Eve Kim sono due influenti programmatori e ideatori di mondi videoludici, Ceo di due importanti compagnie, rispettivamente la Dillinger Corporation e la Encom. I due, con agguerrita competizione, stanno lavorando al modo per abbattere le distanze tra umanità e mondo digitale, alla generazione di creature tramite AI. Accecato dal potere e dal successo, Dillinger si spinge oltre i confini dell’etica, progettando una creatura prima in ambiente digitale, nel Grid, e spostandola poi in quello reale. Crea un super soldato: Ares. L’unico problema è che le sue funzioni durano solo 29 minuti. Dillinger vorrebbe trovare il modo per prolungare tale durata, manipolando dunque il confine vita-eternità. Il problema è che ci riesce prima Eve Kim; al contempo Ares, affascinato dalla vita umana, si ribella e inizia a sperare di poter ottenere una vita propria…
Affascinante e coinvolgente come un video-gioco, l’action-thriller “TRON: Ares” è un racconto che abita il nostro presente, entusiasmi e paure legati ai vorticosi passi avanti della tecnologia. Ci presenta un mondo che rischia di virare nell’incubo quando privo di regole e soprattutto di etica. Julian Dillinger incarna l’uomo disposto a tutto per conquistare fama, denaro e potere; per lui scienza e tecnologia sono praterie da percorrere senza regole e remore. Non c’è rispetto per il prossimo, non c’è timore per danni irreparabili; l’unica cosa che conta è una magnificazione del sé, del proprio ego. A lui si contrappone Eve Kim, dotata delle stesse qualità e potenzialità, che però decide di metterle a servizio del prossimo, per un bene condivisibile. Un orizzonte dove, appunto, umanità e tecnologia possono dialogare e coesistere.
Vero punto di forza del racconto è il personaggio di Ares, che Jared Leto tratteggia con intensità, un programma AI, una creatura digitale, che arriva però a maturare pensieri e coscienza propri, al punto da ribellarsi al suo spregiudicato creatore. Ares rifiuta l’immortalità e sogna una vita piena, del tutto umana. Un po’ come Frankenstein, un po’ come Pinocchio, ma soprattutto come l’angelo Damiel di Wenders, Ares fa di tutto per vivere davvero, fraternizzando in chiave solidale con Eve Kim e l’idea di un mondo migliore.
Un trionfo di effetti speciali, citazioni videoludiche e musicali anni ’80 (tra i brani “Just Can’t Get Enough” del 1981 dei Depeche Mode), “TRON: Ares” condensa azione ed evasione, thriller e approfondimento di senso, con una durata perfetta: 119 minuti, senza sbavature. Consigliabile, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Programmazione ordinaria e successive occasioni di dibattito.

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