
Orig.: Italia (2016) - Sogg. e scenegg.: Stefano Calvagna - Fotogr.(Scope/a colori): Simone Zampagni - Mus.: Paolo Vivaldi - Montagg.: Roberto Siciliano - Dur.: 102' - Produz.: Poker Entertaiment.
Interpreti e ruoli
Luca Filippi (Giulio), Niccolò Calvagna (Giulio bambino), Sveva Cardinale (Giulia), Imma Piro (Maria grazia), Franco Oppini (Luigi), Paola Lavini (Gianna), Danilo Brugia (Fabio), Davide Paganini, Gianna Paola Scaffidi, Saverio Vallone
Soggetto
Fin dagli anni della scuola materna, Giulio vuole essere chiamato Giulia. Avverte di trovarsi in un corpo sbagliato con la necessità sempre più pressante di diventare donna. A 27 anni Giulio decide finalmente di operarsi in una clinica di Bangkok in Thailandia. Cambia sesso, diventa una donna a tutti gli effetti e comincia una nuova vita
Valutazione Pastorale
Stefano Calvagna è regista imprevedibile. Dal 2000 ha diretto una dozzina di film che hanno svariato dal pulp al gangster movie al film d'azione con non nascoste ambizioni sull'attualità sociale e la cronaca. Come in questo caso, dove gli evidenti limiti del low budget lo inducono a raccontare una storia dal respiro secco e disordinato eppure sempre alla ricerca del giusto baricentro narrativo. Calvagna infatti sa come proporre gli argomenti, come guardare con occhio critico al tema delicato della crisi di identità, ai risvolti che azioni di questo tipo lasciano nella mente e nel cuore dei protagonisti. Il suo approccio aperto, aggressivo sa tramutarsi in pagine di accorata difficoltà e di richiesta di sostegno. Il copione forse mette a fuoco troppa materia, si capisce che all'autore interessa puntare tutto (se non molto) sulla 'denuncia', peraltro con tono sempre blando e moderato. Ne deriva una galleria di personaggi ora solitari ora indecisi. con scarti di imprevedibile umore. Nella sua leggerezza espositiva, il racconto si pone come una amara riflessione su certo disagio sociale contemporaneo. Il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e successivamente come occasione per riflette su certe situazioni di malumore moderno e irrisolto.