Una figlia

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Carcere, Dialogo, Donna, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Violenza
Genere
Drammatico, Psicologico
Regia
Ivano De Matteo
Durata
103'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Una figlia
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Ivano De Matteo, Valentina Ferlan. Liberamente ispirato al libro "Qualunque cosa accada" di Ciro Noja (Astoria Edizioni)
Fotografia
Giuseppe Maio
Musiche
Francesco Cerasi
Montaggio
Ivano De Matteo, Giuliana Sarli (a.m.c.)
Produzione
Marco Poccioni, Marco Valsania. Casa di produzione: Rodeo Drive, Rai Cinema

Presentato al Bari International Film Festival 2025

Interpreti e ruoli

Stefano Accorsi (Pietro), Ginevra Francesconi (Sofia), Michela Cescon (Mariella), Thony (Chiara), Toni Fornari (Stefano), Barbara Chiesa (Anna), Beatrice Puccilli (Sharon), Veruska Rossi (Giudice), Milena Mancini (Mamma di Carolina), Emma Mancinelli (Carolina)

Soggetto

Pietro è un cinquantenne rimasto vedovo con una figlia adolescente, Sofia. La nuova relazione dell’uomo con Chiara altera gli equilibri in casa. Sofia si sente esasperata, e in un momento di tensione accoltella la donna. Inizia così una discesa negli inferi del dolore e della colpa, l’ingresso nel carcere minorile. Fuori, Pietro non si dà pace…

Valutazione Pastorale

“Si dice: mettetelo in carcere e gettate la chiave. Io ho raccolto quella chiave e sono entrato. Ho provato a seguire i protagonisti di nascosto, rubare le loro emozioni e trasmetterle in modo immediato e vivido, senza filtri”. Così il regista romano Ivano De Matteo, nel raccontare il tracciato del suo ultimo film, il dramma familiare-esistenziale “Una figlia”, che esplora la condizione di chi è caduto nella spirale dell’errore, di chi è finito nella vertigine del male. Il film pedina una quindicenne che si è macchiata inspiegabilmente di un delitto, ma a ben vedere allarga il campo dello sguardo sulla figura paterna, sul ruolo genitoriale, esplorandone dolore, silenzi, mancanze e sensi di colpa. Un film che, casualmente, intercetta il tema del momento, acceso dalla miniserie Netflix “Adolescence” e amplificato anche dalla cronaca.
“Una figlia” è scritto dallo stesso De Matteo insieme a Valentina Ferlan, liberamente ispirato al libro “Qualunque cosa accada” di Ciro Noja. Protagonisti Stefano Accorsi e Ginevra Francesconi, affiancati da Michela Cescon e dalla cantautrice Thony. Presentato al Bari International Film Festival 2025, il film è targato Rodeo Drive e Rai Cinema, nelle sale con 01 Distribution.
La storia. Pietro è un cinquantenne rimasto vedovo con una figlia adolescente, Sofia. La nuova relazione dell’uomo con Chiara altera gli equilibri in casa. Sofia si sente esasperata, e in un momento di tensione accoltella la donna. Inizia così una discesa negli inferi del dolore e della colpa, l’ingresso nel carcere minorile. Fuori, Pietro non si dà pace…
Dopo i riusciti “I nostri ragazzi” (2014) e “Mia” (2023), Ivano De Matteo torna ad approfondire il rapporto genitori-figli. I suoi racconti sono ancorati alla realtà, alla cronaca, componendo dei quadri di un efficace realismo drammatico. In “Una figlia” vediamo una famiglia borghese scivolare nella disperazione più fosca: una giovane donna, Sofia, radicata ancora nell’età protetta dell’adolescenza, che in preda alla gelosia per la nuova compagna del padre commette un gesto irreparabile. Uccide. Da lì si apre un buco nero che inghiotte tutto, lei e il padre. Sofia dal giorno alla notte si scopre adulta, chiamata a vivere una situazione più grande di lei: sperimenta il carcere, le perquisizioni, la solitudine della cella. La sua infanzia è finita, il suo mondo “innocente” andato in frantumi. Per lei, però, si apre un percorso possibile di comprensione e riparazione. C’è poi il padre Pietro, che ha perso tutto. Già vedovo, ha perso la nuova compagna e la figlia. L’uomo si affligge, dilaniato da interrogativi e dai sensi di colpa. Si chiede chi sia quella ragazza che “indossa” il nome di sua figlia, ma che non riconosce; si chiede quali mancanze abbia, in quanto genitore, per aver condotto la figlia a una tale reazione estrema. Si tormenta, ma in ultimo lascia comunque aperta la porta del cuore: Pietro capisce che resta sempre padre di Sofia, nonostante gli errori commessi. E allora raccoglie la responsabilità del suo ruolo, decidendo di varcare la soglia del carcere e ritrovare sua figlia.
Ivano De Matteo governa, con precisione e delicatezza, un film duro e difficile. Come nel precedente “Mia”, indaga le fratture dell’animo senza assumere posizioni giudicanti o mettere in scena situazioni ricattatorie. Racconta un’umanità ferita, “imperfetta”, cui riconosce il dovere di ascolto e la possibilità di riscatto. Di redenzione. “Una figlia” è un’opera asciutta, ben sorretta da un cast in parte; tenendosi lontano dal pietismo, l’autore si fa osservatore della realtà, lasciando allo spettatore le domande cui dare risposta. Complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Programmazione ordinaria. Il film richiede un pubblico adulto e di adolescenti accompagnati.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV