I film in sala dal 10 luglio 2014

venerdì 11 Luglio 2014
Un articolo di: Redazione

 

L’uscita dei film in sala – da giovedì 10 luglio 2014 – risente anche questa settimana della stagione estiva, caratterizzata purtroppo da una penuria di titoli e di generi. Da rilevare anzitutto la commedia hollywoodiana Mai così vicini (And So It Goes) interpretata da Michael Douglas e Diane Keaton e firmata da Rob Reiner, noto regista di commedie brillanti come Harry ti presento Sally  (When Harry Met Sally…, 1989), ma anche di opere come Stand By Me (1986), Misery non deve morire (Misery, 1990) e Codice d’onore (A Few Good Men, 1992). Copione non troppo originale – un misantropo over 60 che riscopre il senso della vita (anche coniugale) grazie all’incontro/scontro con Leah – che richiama altre commedie di successo come Qualcosa è cambiato e Tutto può succedere, che trova però la formula di un divertimento riuscito e indovinato soprattutto grazie agli interpreti e alla convincente regia di Reiner. 

Altra grande attrice del cinema europeo è Carmen Maura, protagonista del film in uscita La madre opera prima di Angelo Maresca, interpretato da Stefano Dionisi. È la storia di un sacerdote che vive in maniera problematica il rapporto con la propria madre, invadente e oppressiva, ma anche con il suo ministero, cedendo all’amore per una giovane donna. Il talento dei due attori non basta a rendere convincente l’impianto narrativo del film, denso di temi ma poco sviluppati. La proposta rimane infatti a un livello superficiale. Esclusi realismo e metafora, resta solo il compiaciuto cedimento alla messa in scena di situazioni all’insegna di un erotismo artificioso e costruito, mai veramente necessario all’avvio di qualche riflessione. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e segnato da scabrosità. 

La sorpresa della settimana è il dramma argentino La ricostruzione (La reconstrucción) di Juan Taratuto, passato alle “Giornate degli Autori” alla 70a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2013). È la storia di Eduardo, operaio vedovo e solitario che riscopre un orizzonte di speranza nella propria vita assistendo un suo collega malato e la sua famiglia. Come il poetico Still Life di Uberto Pasolini, La ricostruzione è un film sulla solitudine ma anche sul riscatto reso possibile dall’incontro con l’altro. Il film è dunque consigliabile e allo stesso tempo problematico per i temi affrontati. 

Opera seconda del regista italiano Stefano Tummolini, L’estate sta finendo è invece il racconto delle esistenze di giovani ventenni alle prese con le incertezze della vita, del futuro. Dal taglio malinconico, carico di rimpianti, il film rinuncia alla cronaca e al vero delle immagini a favore di un plot di finzione e di metafora: i giovani sono superficiali e sconsiderati, lontani dall’idea di responsabilità, chiusi nelle fughe nel sesso e nella droga. Dal punto di vista pastorale il film è complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Sempre dall’Italia arriva Paranormal Stories, film collettivo – Andrea Gagliardi, Tommaso Agnese, Stefano Prolli, Roberto Palma, Omar Protani, Marco Farina, Gabriele Albanesi – di genere horror, che tanta di agganciare già dal titolo i fenomeni da box office come Paranormal Activity (2007) e ancor prima The Blair Witch Project (1999). Buone le intenzioni nel genere horror, ma questi giovani registi devono ancora raffinare linguaggio e scrittura. Da vedere per gli amanti del genere. 

 


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