I film in sala dal 18 settembre 2014

venerdì 19 Settembre 2014
Un articolo di: Redazione

 

Riparte la nuova stagione cinematografica, con la proposta di alcuni titoli provenienti direttamente dalla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si è chiusa il 6 settembre con il Leone d’Oro assegnato al film svedese A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence (En duva satt på en gren och funderade på tillvaron) di Roy Andersson. Sono già in sala: The Look of Silence di Joshua Oppenheimer, film vincitore del Gran premio della giuria che affronta il difficile tema del genocidio indonesiano negli anni Sessanta, I nostri ragazzi di Ivano De Matteo, passato nella sezione Giornate degli Autori, e da oggi, 18 settembre 2014, Anime nere di Francesco Munzi, uno dei tre film italiani nella sezione ufficiale del concorso di Venezia 71.

Tratto dal romanzo di Gioacchino Criaco (Rubettino Editore), Anime nere è un racconto che porta in primo piano il doloroso tema dei rapporti tra malavita organizzata e dinamiche familiari nella Calabria contemporanea. Ambientato nell’Aspromonte, il film propone la storia di tre fratelli, Luciano (Fabrizio Ferracane), Rocco (Peppino Mazzotta) e Luigi (Marco Leonardi), tutti destinati a inesorabile fine violenta, vittime di un sistema perverso, dal quale sembra non emergere possibilità di riscatto, di salvezza. Nonostante il convincente impianto narrativo e l’efficace stile visivo, il film è indubbiamente da valutare come complesso e problematico, adatto per dibattiti per un pubblico adulto. 

Oltre al film di Munzi, si registrano questa settimana altre uscite italiane: Un ragazzo d’oro di Pupi Avati, La nostra terra di Giulio Manfredonia e Se chiudo gli occhi non sono più qui di Vittorio Moroni. 

Pupi Avati torna al cinema con un racconto improntato su una tematica a lui molto cara, il legame genitore-figlio. Nel film Il ragazzo d’oro, il trentenne Davide (Riccardo Scamarcio) perde prematuramente il padre, sceneggiatore di film di serie B, con cui da tempo non aveva rapporti. Colpito da tale evento e sollecitato dalla presenza dell’agente letteraria Ludovica (Sharon Stone), Davide condiziona la sua vita nel desiderio di riscattare la memoria del padre, portando a compimento il romanzo lasciato incompiuto. Al di là di alcune fragilità narrative, il film restituisce anche questa volta la sensazione che entrare nel cinema di Avati è come abitare uno spazio caldo, misurato, denso di affetti e sentimenti, mai urlato, mai sguaiato, eppure calato nella nostra contemporaneità. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Ancora il tema malavita per un altro film italiano, La nostra terra di Giulio Manfredonia, affrontato però con una vena di umorismo. È la storia di una cooperativa agricola che deve gestire un terreno sottratto alla mafia, con tutte le problematiche burocratiche e sociali che ne conseguono. Seppur partendo da un’idea valida e con uno stile interessate, il film non sempre si rivela convincente. Propone comunque allo spettatore un esempio positivo, evocando anche l’attività di “Libera” di don Luigi Ciotti.

Ultimo film italiano in sala è Se chiudo gli occhi non sono più qui di Vittorio Moroni, regista attento a ritrarre un piccolo mondo contemporaneo fatto di realtà e fiaba. È la storia dell’adolescente Kiko (Mark Benedict Bersalona Manaloto) che vive con la madre filippina a Trieste. A disagio nella dimensione sociale e scolastica, il giovane si chiude in se stesso, ma troverà una via di riconciliazione, un equilibrio verso l’età adulta, grazie all’incontro con Ettore (Giorgio Colangeli), vecchio amico del padre. Moroni dirige una fiaba dei giorni nostri, scandita nei problemi che affollano giornali e televisioni, eppure ravvivata dal soffio di una possibile salvezza. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Rivolto a un pubblico di adolescenti e di appassionati di genere fantasy è Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles) di Jonathan Liebesman, prodotto da Michael Bay, creatore del successo internazionale Transformers, a cui le “Tartarughe” sono riconducibili per stile visivo e effetti speciali. 

Per i più piccoli, invece, arriva in sala L’Ape Maia – Il film (Maya the Bee Movie) di Alexs Stadermann, cartone animato che accontenterà tutta la famiglia riproponendo un personaggio divenuto popolare per una serie televisiva e tratto dai libri per bambini Maya the Bee and Her Adventures e Heaven Folk scritti da Waldermar Bonsels. 

Dagli Stati Uniti arrivano due film di genere: il thriller La preda perfetta (A Walk Among the Tombstones) di Scott Frank, con un sempre valido Liam Neeson e tratto dal romanzo Un’altra notte a Brooklyn di Lawrence Block (Sellerio), e il dramma sentimentale di taglio adolescenziale Resta anche domani (If I stay) di R.J. Cutler, tratto dall’omonimo romanzo Gayle Forman (Mondadori), che cercherà di agganciare in sala il successo di Colpa delle stelle (The Fault in Our Stars).

A chiudere le uscite della settimana il film Jimi – All Is by My Side di John Ridley, biopic targato Inghilterra ispirato alla vita di Jimi Hendrix, celebre divo del rock. John Ridley firma la sua prima regia dopo essersi affermato come sceneggiatore (12 anni schiavo).


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