I film in sala dal 30 ottobre 2014

venerdì 31 Ottobre 2014
Un articolo di: Redazione

 

È calato il sipario sulla 9. Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (16-25 ottobre 2014), che ha visto trionfare Trash di Stephen Daldry con l’inedita formula del voto popolare, ma anche il film rivelazione italiano Fino a qui tutto bene di Roan Johnson, il quale si è aggiudicato diversi premi collaterali, tra cui il Premio AKAI e il Premio SIGNIS Award – Ente dello Spettacolo. SIGNIS, l’organizzazione internazionale cattolica per le comunicazioni, che raccoglie l’eredità dell’OCIC (International Catholic Organization for Cinema and Audiovisual), è stata presente per la prima volta al Festival di Roma con una sua giuria internazionale, grazie alla partnership con la Fondazione Ente dello Spettacolo. La Giuria SIGNIS di Roma ha premiato ex-aequo il citato Fino a qui tutto bene e We Are Young. We Are Strong di Burhan Qurbani, assegnando un premio in denaro del valore di 5 mila euro “come scommessa su di un cinema pensato e realizzato da giovani” – indica la motivazione – “disposti a cercare vie produttive innovative e coraggiose”. Una menzione speciale è andata poi a Biagio di Pasquale Scimeca: “Per la sincerità e il coraggio del regista Scimeca di raccontare, pur da non credente, la vita di un testimone di fede contemporaneo, dedito ai poveri, agli ultimi della società, sull’esempio di san Francesco”.

Esce ora in sala, dopo il passaggio al Festival di Roma, dove ha ricevuto la menzione speciale Premio TAODUE Camera d’Oro alla migliore opera prima, il film Last Summer di Lorenzo Guerra Seràgnoli, con Rinko Kikuchi (Babel). È la storia ambientato su yacht al largo della Puglia che racconta il dramma di una madre giapponese costretta a rinunciare alla custodia del figlio piccolo. Pochi giorni in barca insieme e poi dovranno lasciarsi. Proposta originale dell’esordiente Seràgnoli, che guarda al cinema europeo con un’opera che osserva in profondo le sfumature di un delicato rapporto madre figlio. 

Ugualmente sul rapporto madre-figlio si concentra il film colombiano Pelo Malo di Mariana Rondón, presentato al Torino Film Festival e Tertio Millennio Film Fest (2013). Diretto con attenzione e delicatezza dalla Rondón, il film offre uno sguardo sulle sfaccettature dell’adolescenza, sulle difficoltà della crescita, nonché sulle incomprensioni e l’assenza di dialogo che spesso si viene a creare tra genitore e figlio. 

Sempre dal Festival di Roma arriva in sala anche La spia – A Most Wanted Man, film diretto con mano ferma dal regista olandese Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman alla sua ultima interpretazione (scomparso nel febbraio 2014). Si tratta di una spy story di taglio tradizionale, che rivela sguardi interessanti ed evidenzia ancora una volta la professionalità e il trasformismo di Hoffman. La spia – A Most Wanted Man è il classico film di genere, adatto a un pubblico ampio. 

Rimanendo nei film di genere, da Hollywood arriva una nuova trasposizione del vampiro Dracula (da ricordare Nosferatu il vampiro di Murnau così come Dracula di Coppola), Dracula Untold diretto da Gary Shore. Convince il ritmo in chiave action fantasy, al pari della performance del protagonista Luke Evans; meno riuscito l’impianto narrativo. Per un pubblico di appassionati.

Sempre da Hollywood arrivano tre proposte: Una folle passione (Serena) di Susanne Bier, Annie Parker (Decoding Annie Parker) di Steven Bernstein e #ScrivimiAncora (Love, Rosie) di Christian Ditter. Il Premio Oscar Susanne Bier dirige la coppia hollywoodiana del momento, Jennifer Lawrence e Bradley Cooper, in un melodramma fragile e poco coinvolgente. Un’occasione mancata per una regista europea di talento, brava nell’indagare i sentimenti e le relazioni umane. Annie Parker invece affronta un tema spinoso (la malattia) trovando una chiave narrativa originale e interessante; da segnalare in particolare l’interpretazione di Samantha Morton, ma anche di Helen Hunt. Rientra nel genere della commedia sentimentale #ScrivimiAncora, interpretata da due divi emergenti, Lily Collins e Sam Claflin, e tratta dal romanzo omonimo di Cecelia Ahern. Apprezzato soprattutto da un pubblico giovanile.

Dalla Francia arriva Ritorno a L’Avana (Retour à Ithaque), il nuovo film di Laurent Cantet (La classe, Risorse umane), Miglior film all’11. edizione delle ‘Giornate degli Autori – Venice Days’ (Venezia 2014). È la storia di un incontro tra vecchi amici, a L’Avana, che condividono ricordi, sogni, delusioni e passioni. Ispirato da un romanzo di Leonardo Padura, l’opera di Cantet è uno sguardo nostalgico su Cuba, affrontato in maniera convincente e mai banale. 

A chiudere le proposte della settimana la commedia italiana firmata da Massimiliano Bruno, Confusi e felici, con un cast italiano all star: Claudio Bisio, Marco Giallini, Anna Foglietta, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti. Nel segno della leggerezza e con una struttura narrativa semplice, il film di Massimiliano Bruno (Nessuno mi può giudicare, Viva l’Italia) è una commedia dove la risata non manca, unita a qualche spunto di riflessione sulla società italiana contemporanea. 


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