
Prod.: Isabella Cocuzza, Arturo Paglia
Interpreti e ruoli
Luca Argentero (Mirko), Ilenia Pastorelli (Iole), Alessandro Haber (Romano), Vittoria Puccini (Nancy), Isabella Ferrari (Domitilla), Riccardo Scamarcio (Valerio), Valentina Lodovini (Marina)
Soggetto
Il 31 dicembre quattro coppie arrivano in momenti diversi in un isolato chalet di montagna. Le coppie non si conoscono tra di loro e i rapporti vanno avanti con qualche difficoltà…
Valutazione Pastorale
La scelta è stata quella di dirigere una commedia corale, mantenendo l’unità di luogo, di tempo e di azione. Per un esordiente (Bologna arriva dalla sceneggiatura) ci sono pro e contro, nella semplicità, la semplicità della scrittura da un lato, la difficoltà di armonizzare ruoli diversi in una narrazione compatta e credibile dall’altro. Dice il regista che “nella stesura del copione ho giocato con i generi, cercando di ibridare la commedia all’italiana (quella più deforme alla Ferreri o feroce alla Monicelli) con il western tarantiniano e la black comedy alla Coen”. Il bello è arrivato dopo al momento di inserire tante suggestioni in una cornice unica in grado di conservare spirito ribelle e comicità non sbracata. I sei personaggi principali (Badara e Laura appaiono tardi; Valerio e Marina compongono una sfiziosa cornice in apertura e chiusura; i due del catering occupano uno spazio a parte del tutto autosufficiente) intrecciano tra loro una schermaglia fatta di equivoci e di sottintesi misteriosi e imprevedibili. Il copione costruisce una girandola di situazioni che parlano di una cosa ma alludono a un’altra. Così il gioco va avanti fino a quando tutti i nodi non vengono al pettine, e lo scherzo diventa difficile da sostenere. “Cosa fai a Capodanno?“ è una commedia a varie tinte con sfumature varie e non catalogabili. L’esordiente regista vi si muove con grazia felina e gentilezza ipocrita. Il nero emerge come il colore dominante, trovando nel condominio forzato con i due del catering il momento forse più cattivo. I buoni e i cattivi, i sinceri e i falsi: la commedia prova a alzare la testa verso inedite contaminazioni. Non sempre ci riesce, ma l’uso di una colonna sonora d’epoca offre un bel contributo d’ambiente e di atmosfera. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, e brillante.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in altre circostanze, ben tenendo conto che la mescolanza di generi produce un risultato coinvolgente però anche con momenti meno divertenti o umoristici.