
Orig.: Italia (2011) - Sogg.: Stefano Benni, Nicola Alvau, Massimo Martelli, Giannandrea Pecorelli tratto dal romanzo omonimo di Stefano Benni - Scenegg.: Nicola Alvau, Massimo Martelli, Giannandrea Pecorelli, Michele Pellegrini - Fotogr.(Scope/a colori): Roberto Cimatti - Mus.: Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo - Montagg.: Gianandrea Tintori - Dur.: 93' - Produz.: Giannandrea Pecorelli per Aurora Film in collaborazione con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Giuseppe Battiston (Antonio detto "Onassis"), Claudio Bisio (il tecnico), Antonio Catania (Muzzi), Angela Finocchiaro (Angela), Lunetta Savino (Lunetta), Bob Messini (Cocosecco), Vito (geometra Buzzi), Aura Rolenzetti (Clara), Teo Teocoli (playboy), Claudio Amendola (rappresentante), Gianluca Impastato (Pinotti), Alessandro Sampaoli (Poluzzi), Antonio Cornacchione (Bovinelli), Roberta Lena (Elvira), Cristina Ramella (signora Buzzi), Cristiano Pasca . (Stambazzini)
Soggetto
Anni Settanta. In un paesino della provincia italiana, il bar Sport, gestito da Antonio detto Onassis, è il luogo d'incontro di un gruppo di personaggi che lì trascorrono quasi l'intera giornata. Nel succedersi delle stagioni, si aspetta con ansia l'arrivo di qualche novità: la nuova cassiera, il nuovo record del flipper, la sfida a biliardo, il Natale con i regali Intanto due vecchiette, vestite sempre alla stessa maniera, spettegolano e fanno il conto di chi non c'è più.
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza è il romanzo omonimo di Stefano Benni. Romanzo 'generazionale', scritto nel 1976 e quindi quasi in diretta sulla realtà del momento. Le incertezze riguardo alla trasposizione cinematografica erano più che giustificate. "Bar Sport" film infatti non regge alla prova dei 35 anni nel frattempo passati. In mezzo ci sono tutti gli 'amarcord' felliniani e tutta la 'nostalgia' avatiana che hanno svuotato la fotografia dell'epoca. Di quella stagione (felice?) di metà anni '70 restano qui solo i cascami, assemblati in una sequela di stereotipi che induce alla noia anche l'appassionato del 'genere'. L'assenza di scarti narrativi soffoca gli spunti divertenti, non c'è ironia e quei lunghi racconti risolti a cartone animato rendono il ritmo più soporifero. Un'occasione decisamente mancata, e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come futile e nell'insieme semplice.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo conto di quanto detto sopra sulla sua scarsa capacità di coinvolgimento.