
Interpreti e ruoli
David Earl (Brian), Chris Hayward (Charles), Louise Brealey (Hazel), Jaime Michie (Eddie), Nina Sosanya (Pam)
Soggetto
Il solitario e timido Brian vive ai margini di un paesino rurale nel Galles. L’uomo sbarca il lunario come tuttofare, ma la sua vera passione è costruire ingegnosi congegni meccanici utilizzando materiali di scarto. Dopo aver trovato la testa di un manichino in una discarica abusiva, decide di costruire un robot.
Valutazione Pastorale
Dopo aver fatto tappa al Sundance e al Giffoni Film Festival arriva nelle sale italiane il 31 agosto 2022 “Brian e Charles”, garbata commedia diretta da Jim Archer. Il film è tratto dagli show teatrali del protagonista, David Earl – comico inglese noto per la serie “After Life” (2019-22) – che presta i suoi impacci e imbarazzi al timido Brian e ne scrive la sceneggiatura con il coprotagonista, Chris Hayward, nei panni, decisamente scomodi, del robot Charles.
La storia. Il timido e impacciato Brian vive in un borgo rurale del Galles. Sbarca il lunario come tuttofare, ma la sua più grande passione è costruire ingegnosi (quanto inutili) congegni meccanici utilizzando materiali di scarto che recupera dalla spazzatura. Brian soffre molto la solitudine: ha pochi contatti con i compaesani, a parte Hazel (Louise Brealey), una donna altrettanto timida della quale è segretamente innamorato, ed è bullizzato da Eddie (Jamie Michie) un agricoltore rozzo e arrogante. Quando, in una discarica abusiva, trova una testa di manichino decide di costruire un robot. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, durante un temporale, il robot prende vita: è un gigante di due metri, con il corpo ricavato da una lavatrice, la testa e gli arti di un manichino, vestito di tutto punto con camicia, pantaloni e cappello alla Sherlock Holmes (molto British…). Charles, questo il nome che lui stesso si sceglie, parla, balla, legge e guarda la tv, impara tutto in fretta e, soprattutto, è molto curioso di conoscere il mondo. Brian vorrebbe tenerlo nascosto in casa, al riparo da ogni possibile pericolo, ma Charles, novello Pinocchio, si ribella al suo amico e “creatore” finendo tra le grinfie di Eddie che lo rapisce per il solo gusto di poterlo distruggere. Brian dovrà fare appello a tutto il suo ingegno e coraggio per salvare il suo amico robot.
“Brian e Charles” è un film gentile, poetico e buffo che ci parla della potenza dei sentimenti, amore e amicizia; e anche di come intelligenza e gentilezza alla lunga finiscano per avere la meglio su ignoranza e brutalità. Brian ha costruito Charles per non sentirsi più solo, ma il loro rapporto, invece di chiuderli al mondo in una esclusività asfissiante, li porterà ad aprirsi agli altri, ad accettare il rischio di essere felice con Hazel (Brian) e di partire alla volta dell’agognata, mitica, Honolulu (Charles). La scelta stilistica del regista Jim Archer di far parlare Brian direttamente allo spettatore con monologhi rivolti alla macchina da presa, crea da subito una fortissima empatia: come si può non parteggiare per il timido e geniale Brian? Come non ridere, poi dei frizzanti duetti, ad alto tasso di humor inglese, tra lui e Charles? La commedia britannica “Brian e Charles” è consigliabile, brillante, adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni, adatto anche a ragazzi e famiglie.