
Orig.: Spagna/Usa (2009) - Sogg. e scenegg.: Chris Sparling - Fotogr.(Scope/a colori): Eduard Grau - Mus.: Victor Reyes - Montagg.: Rodrigo Cortés - Dur.: 94' - Produz.: Adrian Guerra, Peter Safran.
Interpreti e ruoli
Ryan Reynolds (Paul Conroy)
Soggetto
In una zona di guerra dell'Iraq, un civile (l'autista americano Paul) si ritrova rinchiuso in una bara collocata sotto terra. Con il solo aiuto di un accendino e di un cellulare, prova a ricostruire cosa é accaduto e insieme cerca di far arrivare soccorsi. L'impresa si rivela molto difficile.
Valutazione Pastorale
Un solo personaggio e tante voci che diventano co-protagonisti. L'unità di tempo-luogo-azione scandita via etera da un cellulare come contraddittoria possibilità di salvezza, o come conferma dell'inutilità delle parole. La guerra come causa di situazioni impreviste, disperazioni, reazioni inconsulte, pianto e speranze: la guerra che trasforma le persone e le rende peggiori. Il lavoro cercato per guadagnare un po' di più come meccanismo perverso di una società che offre tanto e chiede di più. Si capisce che da un nucleo narrativo obbligato a pochi spostamenti, il regista riesce a imboccare la strada della metafora, sparando a zero su tutto ciò che significa annullamento della persona e dei suoi diritti. Un percorso di denuncia che però inciampa su un eccesso di spettacolarizzazione e finisce con l'approdare a niente. Paul muore, la non- speranza domina, non si vede uno spiraglio di uscita. Racconto duro, coinvolgente, anche molto cinico. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per minori e piccoli. Più adatto per occasioni mirate, dove sia possibile avviare riflessioni sui molti temi che suggerisce.