
Serie disponibile sulla piattaforma Netflix
Interpreti e ruoli
Teresa Saponangelo (Sara), Claudia Gerini (Teresa), Flavio Furno . (Davide Pardo), Chiara Celotto (Viola), Carmine Recano (Massimiliano), Antonio Gerardi (Tarallo), Peppino Mazzotta (Enrico Vigilante), Angela Fontana (Sara da giovane), Erasmo Genzini (Sergio), Francesco Acquaroli (Andrea Catapano), Elena Giovanardi (Teresa da giovane), Giacomo Giorgio (Ciro Musella), Massimo Popolizio (Corrado Lembo)
Soggetto
Napoli oggi, Sara è un ex agente dei servizi che vive nell’anonimato. Non ha più slanci, perché ha perso tutto, in primis l’amore. Nel cuore della notte viene chiamata sul luogo dell’incidente dove è morto suo figlio trentenne. Sara non lo vedeva dai tempi della sua infanzia, quando aveva lasciato casa e famiglia per entrare nei servizi. La morte del ragazzo riapre vecchie ferite, così decide di rimettersi in pista e indagare…
Valutazione Pastorale
Sara si presenta sempre all’improvviso, facendo sussultare il poliziotto Pardo come pure Teresa, l’ex collega dei servizi. Sara si muove nella Napoli diurna e notturna con passo discreto, quasi invisibile; è veloce nel decodificare le situazioni, ha talento nella lettura delle labbra, dunque delle conversazioni, ma soprattutto ha una bruciante inquietudine interiore che non le dà pace. In linea con il suo personaggio, reso meravigliosamente da Teresa Saponangelo, anche la serie si è inserita nell’offerta streaming un po’ a sorpresa, guadagnando subito granitico seguito. “Sara. La donna nell’ombra” (sei episodi, da 50 minuiti) è stata rilasciata il 3 giugno 2025 su Netflix ed è subito balzata in testa alle preferenze del colosso streaming. Prodotta da Palomar, la miniserie prende le mosse dal ciclo di romanzi di Maurizio De Giovanni – dalla sua penna nascono anche i successi Rai “I bastardi di Pizzofalcone”, “Il commissario Ricciardi” e “Mina Settembre” –, adattati sullo schermo da Donatella Diamanti, Mario Cristiani e Giovanni Galassi. La regia è quella solida di Carmine Elia (tra i suoi lavori “La porta rossa” e “Mare fuori”), ma vero punto di forza è il cast: oltre all’ottima Teresa Saponangelo, si ricordano gli altrettanto validi Claudia Gerini, Flavio Furno, Chiara Celotto, Carmine Recano, Giacomo Giorgio, Massimo Popolizio e Peppino Mazzotta.
La storia. Napoli oggi, Sara è un ex agente dei servizi che vive nell’anonimato. Non ha più slanci, perché ha perso tutto, in primis l’amore. Nel cuore della notte viene chiamata sul luogo dell’incidente dove è morto suo figlio trentenne. Sara non lo vedeva dai tempi della sua infanzia, quando aveva lasciato casa e famiglia per entrare nei servizi. La morte del ragazzo riapre vecchie ferite, così decide di rimettersi in pista e indagare…
Qual è dunque il segreto del successo di “Sara”? Anzitutto si tratta di un efficace e riuscito noir-poliziesco, che corre veloce tra atmosfere livide e fosche, puntellato qua e là da lampi di ironia napoletana misti a momenti di pathos. La linea del racconto è adeguatamente stratificata e intricata, svelando episodio dopo episodio livelli di contaminazione tra i personaggi in campo. Vero punto di forza sono proprio i personaggi, tutti adeguatamente sfaccettati, tratteggiati nei chiaroscuri. Non ce n’è uno che non contenga zone luminose e d’ombra. Su tutti brilla ovviamente Sara, per fascino e complessità.
Sara è una ex poliziotta, una ex agente dei servizi, una ex moglie e una ex madre. È una “ex” in tutto. Ha perso ogni certezza e pertanto non le resta che vivere nelle zone grigie, periferiche, senza slanci o sussulti. Non ha più niente che le dia stimoli, che la spinga a scrutare il domani. L’uccisione del figlio trentenne, quello che lei ha abbandonato in tenera età per entrare nei servizi segreti, riapre rimorsi e ferite sopite. Sara si accorge di essere viva dal grande dolore che avverte, un dolore incontenibile che la spinge a indagare, a capire che cosa è successo a quel suo ragazzo così perbene. Da lì Sara accetta di uscire dall’ombra e di risporcarsi con la vita, senza compromessi: cerca la verità con piglio duro, da ex poliziotta, ma per scoprirla non esita a percorrere scorciatoie più o meno lecite. Nel suo cammino di “riscatto”, si lascia contagiare dall’agente di polizia Davide Pardo, riottoso ma pur sempre ligio alle regole, come pure dalla compagna del figlio Viola, agli ultimi giorni della gravidanza; ritrova anche l’ex collega dei servizi Teresa, con la quale c’è profonda intesa ma anche una rivalità sopita.
Sara non è affatto un personaggio scontato o prevedibile: è spigolosamente cinica, non incasellabile nella polarizzazione bene-male. Sa essere trascinante, ironica ma anche tagliente, in equilibrio sul confine tra luce e ombra, senza appartenere all’una o all’altra. Sa bene qual è la cosa giusta da fare, è direzionata verso il bene e la giustizia, ma conosce anche le zone dove la vita si contamina con il male. E a volte non si sottrae a esse (quando si fa “giustizia” da sola…). “Sara. La donna nell’ombra” è una miniserie ottima per regia, scrittura e interpreti, coinvolgente, acuta e in alcuni casi anche sfidante a livello tematico. Complessa, problematica, per dibattiti.
Utilizzazione
La serie richiede un pubblico adulto.