Christspiracy

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Animali, Cibo, Denaro, Gesù, Politica, Politica-Società, Potere, Tematiche religiose, Violenza
Genere
Documentario, Drammatico, Inchiesta
Regia
Kameron Waters, Kip Andersen
Durata
105'
Anno di uscita
2025
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Christspiracy
Distribuzione
Mescalito Film
Soggetto e Sceneggiatura
Kip Andersen, Kameron Waters
Musiche
Kameron Waters
Montaggio
Taylor Hudson Jenisch, Alessio Schiazza, Kameron Waters
Produzione
A.U.M. Films and Media

Soggetto

"Esiste un modo spirituale o etico per uccidere un animale? Partendo da questo quesito, i due registi conducono un’indagine che collega consumo di carne animale, interessi delle industrie del settore e indicazioni-pratiche religiose...

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film a tesi, che punta a sensibilizzare gli spettatori sulla violenza ai danni degli animali, sugli allevamenti intensivi, rimarcando un desiderio di custodia del creato. È il documentario “Christspiracy” diretto da Kip Andersen (suoi anche “Cowspiracy” del 2014 e “Seaspiracy” del 2021) insieme all’attore Kameron Waters. Al centro della loro inchiesta sempre la tratta degli animali, il loro consumo forsennato nella società contemporanea; questa volta però il tracciato del documentario si spinge sino a riflessioni di matrice etica e religiosa: i registi chiamano in causa la figura di Gesù e la religione cattolica, allargando poi il campo della riflessione anche al buddismo, all’induismo, all’ebraismo e all’islam. Distribuito da Mescalito Film, “Christspiracy” ha una prima uscita evento tra il 14 e il 16 aprile 2025.
Il regista, raccogliendo il quesito del collega Kameron Waters – “esiste un modo spirituale o etico per uccidere un animale?” – costruisce un’indagine fatta di inchieste sul campo, interviste a teologi, biblisti, storici e attivisti ambientali, per connettere il consumo vorticoso di carne animale, gli interessi delle industrie del settore e le indicazioni-pratiche religiose. Si passa così dalle domande poste a monaci buddisti, all’approfondire la cosiddetta “Dieta di Daniele” dai rimandi biblici. Ancora, gli incontri con il prof. Louis Caruana S.J. della Pontificia Università Gregoriana e con il teologo anglicano Andrew Linzey dell’Università Oxford, comprese le teorie dell’archeologo Robert Eisenman legate al ritrovamento dei rotoli del Mar Morto.
Seppure nobili le intenzioni del documentario, ossia quelle di sensibilizzare l’opinione pubblica per un cambio di passo culturale nei confronti del consumo della carne, frenando drasticamente i processi produttivi spesso disumani delle industrie del settore, il film “Christspiracy” procede con continue suggestioni per accumulo, che più che aiutare lo spettatore in un processo di approfondimento e comprensione, in verità lo stordiscono con immagini struggenti di animali torturati e con teorie dai confini labili e imprecisi. Si passa da una religione all’altra, tenendo al centro, sotto la lente d’ingrandimento quella cattolico-cristiana, andando a puntualizzare una presunta, sottaciuta, verità sulla vita di Gesù.
Pur apprezzando gli intenti etici ed ecologici a favore del rispetto del mondo animale, del creato tutto – come del resto ha ribadito anche la Lettera enciclica “Laudato si’” di papa Francesco (2015) –, il film appare ondivago per linea di inchiesta e troppo approssimativo nel generalizzare un complotto multireligioso, che mette da un lato le principali religioni insieme a lobbisti e industria della carne e dall’altro il mondo animalista e delle organizzazioni no-profit. Uno sguardo polarizzato, stretto nella logica bene-male, bianco-nero, un po’ troppo fumoso. Complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Per la complessità dei temi in campo, si richiede un pubblico adulto e di adolescenti accompagnati.

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