
Orig.: Italia (2011) - Sogg. e scenegg.: Amedeo Guarnieri - Fotogr.(Panoramica/a colori): Bruno Fundarò - Mus.: Mauro Montalberti - Montagg.: Cristina Flamini - Dur.: 55' - Produz.: Fondazione Teatro Due, RAI Cinema.
Soggetto
Filosofi, poeti, intellettuali, registi, uomini e donne di varie parti d'Italia: tutti provsno a definire l'amore come traguardo, come illusione, come sogno...
Valutazione Pastorale
Si fa presto a dire esperienza amorosa. Detta una, detta nessuna. Importante è avare il "cuore puro" e affidarsi all' "incerto universo amoroso". Lucrezia Le Moli, documentarista di valore, ha il coraggio di entrare a pie' pari negli spazi affollati di una inestricabile soggettività. Chiama a raccolta molte persone, rispetto alle quali bisogna fare la consueta, un po' abusata distinzione: uomini/donne di cultura e conosciuti; uomini/donne qualunque. Ammesso che ci sia differenza, il risultato è lo stesso: o la dolce gioia della reciproca comprensione, o il disappunto del distacco. O il lasciarsi andare agli eventi o il cercare di capire. Chi mette in campo molta erudizione spesso ottiene niente; meglio chi trasmette esperienze autentiche, fatti, verità. Il ritmo sciolto consente di soffermarsi su qualche passaggio e recuperarne gli effetti a distanza. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, più utilmente, in situazioni mirate per avviare riflessioi sui temi che propone tra realtà, finzione, letteratura, ragione e spirito.