
Orig.: Stati Uniti (2009) - Sogg.: tratto dal romanzo di Neil Garman - Scenegg.: Henry Selick - Fotogr.(Panoramica/a colori): Pete Kozachik - Mus.: Bruno Coulais - Montagg.: Ronald Sanders, Christopher Murrie - Dur.: 100' - Produz.: Henry Selick, Bill Mechanic, Claire Jennings, Mary Sandell.
Soggetto
Nella grande casa dove si é appena trasferita, la piccola Coraline si annoia. Mentre i genitori sono impegnati nella ricerca e nella scrittura, lei accoglie l'invito della madre a esaminare le quattordici porte presenti nell'appartamento. Una incuriosisce più delle altre: piccola, bassa, in apparenza murata. Ricevuta la chiave, Coraline la apre, percorre il lungo corridoio che si trova davanti e, quando esce, si ritrova di nuovo a casa sua. Riappare la madre, riappare il padre ma al posto degli occhi hanno bottoni: é entrata nell'Altra casa e si trova tra i suoi Altri genitori. Coraline vorrebbe tornare subito indietro ma non ci riesce. Comincia così la difficile impresa di ricreare le condizioni ideali perché lei possa fare ritorno tra quelli che sono i suoi veri genitori.
Valutazione Pastorale
Il primo passo é il romanzo di Neil Gaiman (un best seller internazionale), il secondo é la presenza in regia di Henry Selick, già autore del famoso "Nightmare before Christmas", il terzo é la scelta, in sede produttiva, di rendere questo il primo film d'animazione ad alta definizione in stop motion girato in 3D. Gli esperti di cose tecniche capiranno il senso della novità. I non addetti ai lavori possono inforcare gli occhiali appositi e godersi sensazioni veramente inedite e prospettive di immagini coinvolgenti. Naturalmente il ricorso alle tecnologie ha valore se dentro il contenitore c'è un contenuto di spessore. Ed ecco allora i primi due passi ricordati all'inizio, il romanzo e la regia. Il tema centrale della versione alternativa della vita vera é declinato nell'ottica della favola un po' dark un po' poetica. La realtà parallela che all'inizio si rivela migliore e accattivante consente a Coraline di verificare su se stessa quei meccanismi di crescita che segnano il passaggio tra le varie età dell'essere umano: la conoscenza, la consapevolezza, il confronto con il rischio, la paura, la perdita. Un cammino di formazione qua e là stratificato ma che appunto il 3d rende affascinante e anche scherzoso. E sulla simbologia dei bottoni al posto degli occhi si possono aprire infinite interpretazioni. Una produzione certo originale e innovativa, per tutti oltre che per i piccoli (meglio se genitori e figli lo vedono insieme) per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e, nell'insieme problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, secondo le modalità sopra indicate.