
Interpreti e ruoli
Anais Demoustier . (Anaïs), Valeria Bruni Tedeschi (Emilia Ducret), Denis Podalydes (Daniel Moreau-Babin), Bruno Todeschini (Il padre), Anne Canovas . (La madre), Xavier Guelfi (Blathazar), Christophe Montenez (Raoul)
Soggetto
Arrivata a trent’anni, Anaïs è piena di slanci e di vitalità; ha però pochi soldi in tasca ed è in arretrato con l’affitto di casa. Ha un ragazzo al quale quasi per caso confessa di essere incinta, ma di non voler portare avanti la gravidanza. In seguito Anaïs conosce un editore che ha il doppio della sua età e con il quale trascorre una notte; ma a conquistarla sarà la sua compagna Emilie, verso la quale la donna prova una forte identificazione-attrazione…
Valutazione Pastorale
Fin dalle prime sequenze, Anaïs si propone come la tipica esponente della ragazza del Terzo Millennio: aperta, diretta, sfrontata e disinibita, almeno quel tanto che le consente di tenere testa alle esigenze pratiche, ossia legate ai soldi che non ha, e di tenere a bada il professore della tesi all’università che si aspetta da lei un maggiore impegno per terminare il ciclo di studi. Anaïs invece scivola leggera su tutto e tutti, anche portandosi dietro una ingombrante bicicletta e fingendosi impegnata a scrivere una tesi sulla passione amorosa nel XVII secolo. Abituata a dire quello che non è, Anaïs fa presto a cadere nella trappola amorosa. Appena conosce Emilie – interpretata sempre con eleganza da Valeria Bruni Tedeschi –, compagna dell’editore con cui ha trascorso una notte, ne è da subito conquistata e, per quanto lei provi a respingerla, il sentimento finisce per trionfare. Il film dell’esordiente Charline Bourgeois-Tacquet, presentato alla 60a Semaine de la Critique nell’ambito del Festival di Cannes 2021, ha il pregio di far tornare lo spettatore ai frizzanti esordi della prima nouvelle vague francese, quando bastava un ribelle protagonista a mettere in crisi adulti e sistemi sociali bloccati. Anche Anaïs non ha voglia di uniformarsi alle regole esistenti. Le scavalca e poi sarà quel che sarà. Per una passione vale la pena rischiare. A ben vedere, però, il film mette in campo una serie di situazioni esistenziali e temi sociali delicati, affrontandoli con una disinvoltura forse eccessiva, senza adeguato approfondimento, delicatezza. Ne esce pertanto un film seducente ma anche evanescente, a tratti scivoloso. Dal punto di vista pastorale, il film da valutare come complesso, problematico e da indirizzare a un pubblico di adulti.
Utilizzazione
Il film è indicato per la programmazione ordinaria. Visti i temi in campo, si consiglia la visione a un pubblico adulto.