
Orig.: Italia (2012) - Sogg. e scenegg.: Alessandro Siani, Fabio Bonifacci - Fotogr.(Scope/a colori): Paolo Carnera - Mus.: Umberto Scipione - Montagg.: Valentina Mariani - Dur.: 97' - Produz.: Riccardo Tozzi, Marco Chimen, Giovanni Stabilini per Cattleya con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Alessandro Siani (Antonio), Christian De Sica (Anastasio il ciambellano), Sarah Felberbaum (Principessa Letizia), Serena Autieri (Jessica Quagliarulo), Marco Messeri (il Re), Nello Iorio (Ivan), Lello Musella (Pino), Alan Cappelli Goetz (Gherets), Salvatore Misticone (Ruotolo), Luis Molteni, Clara Bindi, Aldo Bufi Landi, Gisella Sofio
Soggetto
In un piccolo Regno la Principessa Letizia è triste perché si accorge di essere ignorata dalla stampa e sconosciuta anche a molti suoi sudditi. Suo padre il Re e il ciambellano Anastasio architettano allora un piano: una improvvisa storia d'amore con un uomo del tutto differente servirà a rilanciarne l'immagine tra il popolo. Viene scelto Antonio De Biase, napoletano disoccupato, maestro nell'arte dello scrocco. Antonio viene accolto a corte, Letizia lo blandisce con frasi e modi affettati, lui cerca di imparare le buone maniere ma fa solo danni. Quando comincia a sentirsi a proprio agio, scopre che si tratta di un inganno, e allora cerca di vendicarsi, facendo innamorare di sè Letizia. Infine l'attrazione tra i due scoppia davvero, e quando lei va a trovarlo a Napoli, la coppia festeggia l'evento in mezzo alla gente tra canti e balli.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una storiellina vecchia e risaputa, una sorta di ennesima edizione della 'bella e la bestia'. Prendendo un po' da 'My fair lady' e un po' da 'Pretty woman', il copione annaspa tra equivoci, sorrisi, lezioncine di sbiadita saggezza popolare e brandelli di sociologia da cioccolatini sulla falsità dei rapporti sociali. Privo di supporti nella costruzione delle immagini, il ritmo ansima, mai affacciandosi sul terreno della logica narrativa. Niente di più da aspettarsi, invano De Sica si affida ad un siparietto da musical e il coro degli amici di Antonio si produce in macchiette da palcoscenico. Si resta nella modestia di una favoletta che non prova mai a crescere. Così il film, dal punto di voista pastorale, è da valutare come consigliabile proprio perchè ingenuo, scoperto, semplice.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta di passatenpo di immediata fruizione.